Dopo il forte intervento di denuncia di Anpi e dell’Osservatorio Democratico, anche la segreteria della Camera del Lavoro territoriale della Cgil di Varese definisce quanto accaduto un atto «grave e ignobile».
Il sacrario con i nomi dei combattenti ricorda le giornate del 13,14,15 novembre 1943 durante le quali si registrarono decine e decine di morti. La battaglia venne scatenata dalle forze nazifasciste in risposta a un attentato contro una loro camionetta avvenuto alcuni giorni prima a fondovalle. Così, il primo di novembre di ogni anno, si fa memoria ai caduti alla presenza dei reduci e dei rappresentanti delle istituzioni.
La manifestazione al sacrario
Lo scorso sabato mattina, gli skinhead sono saliti al sacrario per ricordare i propri caduti nella battaglia del San Martini (13,14,15 novembre 1943), ma a differenza dello scorso anno, dove i militanti avevano deposto una corona d’alloro con la fascia tricolore e alcuni striscioni, quest’anno hanno deciso di alzare il tiro e piantare nel terreno 200 rune algiz.
Questa particolare croce veniva posta sulle tombe dei caduti delle SS. «È un oltraggio – continuano dalla Cgil -, una grave provocazione di chiara matrice neo fascista che offende la coscienza dei lavoratori e dei cittadini antifascisti e democratici. Per l’ennesima volta nella nostra provincia sono stati offesi i valori che stanno alla base della nostra democrazia e della libertà».
Rune care alle SS
I militanti di Do.Ra. sono stati in questi anni più volte protagonisti di gesta che hanno creato indignazione in gran parte dell’opinione pubblica. L’associazione è nota soprattutto per aver organizzato la festa in concomitanza del compleanno di Hitler ad aprile del 2013 alla Folla di Malnate, alla quale parteciparono circa 400 persone di stampo nazi fascista provenienti da tutta Europa. Dopo quell’episodio, gli aderenti a Do.Ra. hanno più volte lasciato segni della propria presenza e fan parlare di sé, soprattutto, durante due appuntamenti annuali: il 25 aprile e il primo di novembre. Puntualmente la polemica si ripete. Le rune in legno sono state rimosse già nel pomeriggio di sabato, sul luogo sono intervenuti i Carabinieri di Cuvio che hanno sottoposto la questione alla Procura della Repubblica.