Primoz Roglič, nomen omen, vince la crono bagnata del Chianti, 9a tappa del Giro, e si riprende con gli interessi dalla scottatura del cronoprologo di apertura ad Apeldoorn in Olanda, quando perse tappa e maglia per un solo centesimo a favore di Tom Dumoulin. Resta in maglia rosa grazie ad un autentico capolavoro Gianluca Brambilla, che con una grande discesa finale nonostante la pioggia battente riesce a mantenere un secondo di vantaggio sul compagno di squadra Bob Jungels. L’italiano bissa così l’impresa solitaria di sabato ad Arezzo e domani, alla ripresa del Giro, vestirà ancora il bellissimo vessillo da leader.
40,5 i chilometri di gara, da Radda a Greve in Chianti, tra le colline senesi, che i primi della classifica generale hanno dovuto affrontare su asfalto bagnato e sotto la pioggia incessante che ha bagnato la celebre regione del vini.
Una tradizione, quella di disputare le prove contro il tempo tra i vigneti più famosi d’Italia, avviata nel 2014 con la crono dei vini a Barolo e proseguita l’anno scorso con quella del prosecco a Valdobbiadene,
che fu corsa da Fabio Aru in maglia rosa.
La pioggia ha di fatto congelato i distacchi tra i big della classifica, che sono arrivati molto vicini tra loro: ha deluso ancora una volta Tom Dumoulin, che ha concluso così un weekend pessimo, dopo il crollo di sabato ad Arezzo: l’olandese, dato per grande favorito alla vigilia, ha pagato 1’58” da Roglič guadagnando pochissimo sui Nibali, Valverde e Landa, quest’ultimo in predicato di pagare minuti e minuti ed alla fine sorprendentemente a ridosso dei più forti.
Come Dumoulin ha deluso anche Rigoberto Uran, che nel 2014 aveva dominato la crono del Barolo mentre ieri ha pagato oltre 4 minuti. Tante le cadute a causa dell’asfalto scivoloso, da record il russo Ilnur Zakarin, per alcuni tratti del percorso addirittura maglia rosa virtuale e che successivamente ha baciato l’asfalto per ben tre volte prima di tagliare il traguardo, ritrovandosi fuori dai primi dieci della generale.
Benino Vincenzo Nibali, che sorpassa Valverde in classifica nonostante la gamba non sia ancora delle migliori. Al traguardo, il messinese dichiarerà di aver evitato qualsiasi rischio.
Lo spauracchio della crono è dunque alle spalle senza particolari scossoni: il Giro si deciderà quindi in montagna. Oggi la carovana osserverà il secondo giorno di riposo dopo quello di lunedì scorso: il Giro riprenderà domani con un arrivo in volata che potrebbe regalare qualche scossone. Il traguardo è a Sestola: solitamente una tappa difficile che segue il giorno di riposo può fare davvero male.
Si inizia a fare sul serio perché il percorso è di quelli da far saltare il banco: 219 chilometri, quattro Gp della montagna, tre di terza categoria ed uno di prima, ma si inizierà a salire fin da subito, 4000 metri di dislivello totali. Una nota a margine: ieri, nonostante il quarto posto nella prova a cronometro, lo svizzero Fabian Cancellara ha deciso di lasciare il Giro a causa delle sue condizioni fisiche ancora precarie: ricordiamo che la “locomotiva di Berna” aveva preso il via in Olanda nonostante una forte influenza che lo ha debilitato. La tappa di ieri è stata dunque l’ultima in carriera alla corsa rosa per un gigante delle due ruote come Fabian, che a fine stagione lascerà il ciclismo.n
1. Roglič (Slo); 2. Brändle (Aut) a 0:10; 3. Laengen (Nor) a 0:17; 4. Cancellara (Sui) a 0:28; 5. Vorobyev (Rus) a 0:30; 6. Jungels (Lux) a 0:45; 15. Tom Dumoulin (Ned) a 1:58; 17. Brambilla (Ita) a 2:05; 19. Nibali (Ita) a 2:13; 20. Landa (Esp) a 2:20; 21. Kruijswijk (Ned) a 2:23; 22. Valverde (Esp) a 2:24; 148. Alafaci (Ita) a 6:46.
1. Brambilla (Ita); 2. Jungels (Lux) a 1’’; 3. Amador (Crc) a 32’’; 4. Kruijswijk (Ned) a 51’’; 5. Nibali (Ita) a 53’’; 6. Valverde (Esp) a 55’’; 7. Dumoulin (Ned) a 58’’; 8. Landa (Esp) a 1’ 18’’; 9. Majka (Pol) a 1’ 45’’; 10. Fuglsang (Den) a 1’ 51’’.