Cucina a Varese Storie bellissime che racconteremo

Cara Provincia, ho letto con attenzione l’editoriale di ieri in cui si parla di cucina popolare a Varese e in provincia.
Sono d’accordissimo su queste parole di Filippo Brusa che sfatano un assurdo luogo comune: «Varese è stata troppo spesso e a torto trattata male da chi (critico di peso) negli anni Ottanta le aveva addirittura appioppato l’antonomasia del “luogo in cui si mangia male”. E pensare che una schiera di buongustai – da Ugo Tognazzi a Renato Pozzetto – trovava in Corso Matteotti, nella mitica gastronomia Vallenzasca un impareggiabile luogo di sapori e saperi da cui farsi sedurre, ispirare e trascinare».
Grazie Provincia per queste belle parole, ma vi devo fare anche una tiratina d’orecchi: perché non pubblicate più la pagina della cucina della domenica che ritagliavo e conservavo con i preziosi consigli dei piatti e dei nostri chef?

Ex chef della provincia di varese

La sua lettera arriva puntuale: quasi richiesta, quasi voluta. Evidentemente l’editoriale del nostro Filippo ha colto nel segno, muovendo qualche coscienza. E toccando l’orgoglio di una provincia buona da mangiare. E poi ci dà l’occasione di rispondere alla sua tiratina d’orecchi sacrosanta per annunciare che la pagina della cucina (anzi, le pagine: perché sarà una passante) stanno per tornare. Si sono fatte attendere, si sono fatte desiderare: un po’ come un buon piatto, che prima di essere presentato deve trovare le mani giuste che lo preparino.