– Una pentola sul fuoco, una porta che si blocca. Il fuoco che divampa. La padrona di casa stordita dopo aver respirato il fumo causato dall’incendio e la vicina che la salva rischiando la vita e rimanendo leggermente intossicata a sua volta. Quando si parla di socialità si dovrebbero ricordare fatti così.
L’incendio è divampato l’altro ieri a Daverio in via Roma. La padrona di casa, nata e cresciuta a Daverio, stava friggendo delle patate per pranzo. «È uscita un secondo – racconta , 47 anni, marocchina, la vicina che ha sfidato il fuoco – il tempo di raccogliere due panni stesi». Ma la porta di casa si è chiusa dietro di lei. «Ha una serratura strana, una volta chiusa dall’esterno si apre soltanto con la chiave» spiega Marica. La padrona di casa a quel punto era chiusa fuori casa. Con la pentola sul fuoco e l’olio sempre più caldo che schizzava ovunque, fumando.
La donna è corsa dalla vicina per chiedere aiuto. «Siamo andate insieme alla porta con un cacciavite» spiega Marica. Con le due donne anche il figlio della padrona di casa. Insieme hanno cercato disperatamente di aprire la porta. «Vedevamo da fuori il fumo – spiega Marica – quando la porta si è aperta davanti a noi abbiamo visto il fuoco. Che da fornello era divampato in tutta la cucina». Mobili, tende e elettrodomestici. La padrona di casa, d’istinto, si è slanciata all’interno. Per cercare di spegnere le fiamme. «Ma buttando l’acqua sull’olio c’erano schizzi ovunque» racconta la quarantasettenne. La proprietaria della villetta a quel punto, che in casa c’era rimasta più tempo, si è accasciata. Ha avuto un malore a causa del fumo. A quel punto la vicina e il figlio sono entrati: la donna era priva di sensi tra le fiamme. «L’abbiamo portata fuori a braccia».
Immediata la chiamata ai soccorsi. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme. La padrona di casa «è stata portata in ospedale. L’hanno dimessa in tarda serata. Per fortuna sta bene». Anche Marica è stata sottoposto a un controllo. L’intossicazione è stata superata. «Sono situazioni davanti alle quali chiunque agisce d’istinto – spiega Marica – non ci pensi. Entri di corsa e cerchi di fare qualcosa. Non parlerei di coraggio. È istinto: vedi qualcuno in difficoltà e cerchi di fare qualcosa per aiutarlo. Credo che chiunque agirebbe così. Io ho agito così perchè ero lì. Per me avrebbero fatto lo stesso. E chi vive qui si sarebbe comportato nello stesso modo». Paura? «Non abbiamo avuto il tempo di pensarci» sorride Marica.