Mosca, 18 giu. (Apcom-Nuova Europa) – Nuova polemica legata alle recenti celebrazioni del D-Day in Francia. E questa volta parte da Mosca: per la Russia alcuni leader occidentali, tranne Barack Obama, hanno fatto commenti non esatti sul corso della seconda guerra mondiale, durante la recente celebrazione del 65esimo anniversario dello sbarco degli alleati in Normandia, lo scorso 6 giugno. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri russo Andrei Nesterenko, sottolineando che l’Unione Sovietica “sostenne l’attacco più feroce dall’esercito di Hitler”.
“Abbiamo preso atto di una determinata interpretazione della vittoria (sulla Germania nazista) della Seconda Guerra Mondiale, in quasi tutti gli interventi dei partecipanti” ha detto Nesterenko, senza fare alcun cenno diretto, ma con ovvio riferimento al capo dell’Eliseo Nicolas Sarkozy. “Il presidente degli Stati Uniti è stato l’unico a riconoscere che i russi, testualmente, ‘hanno sostenuto alcune perdite più pesanti sul fronte orientale’. Noi non siamo inclini a diminuire l’importanza della battaglia di Normandia e il coraggio dei nostri alleati ‘soldati in guerra’, ma vogliamo sentire dichiarazioni corrette circa il corso della guerra e dei suoi risultati”, ha concluso.
Si aggiunge così una polemica alle numerose gaffe registrate durante la celebrazione in Francia, dove il presidente Nicolas Sarkozy aveva ‘dimenticato’ persino di invitare la regina Elisabetta II, per riservare tutta la sua attenzione a Obama. Il capo della Casa Bianca ha tenuto un discorso nell’enorme cimitero militare Usa di Colleville, dove sono sepolti 9.387 soldati americani.
Da notare che per la Russia, la ‘verità storica’ è un tasto particolarmente sensibile al momento. Proprio mentre il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha crato una commissione contro i falsi storici, per difendere il “buon nome” dell’Urss come forza che “distrusse il nazismo” e presto varerà una legge per portare in tribunale chi sminuisce il sacrificio sovietico.
Cgi
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