Da Azzate in giro per l’Europa in parrucca. Una batteria varesina nel Rondò Veneziano

Oscar Trabucchi è il batterista ufficiale dell’ensemble fondata da Gian Piero Reverberi

Passi distrattamente dalla sala alla cucina. Sei ospite, ma è come se fossi a casa tua, ti alzi e cerchi un bicchiere con dell’acqua. Apri il frigo, lo richiudi. E prima di voltargli le spalle, l’occhio cade su quella foto, un po’ sbiadita, appesa sulla porta. Un ragazzino, 4 o forse 5 anni, preso a “picchiare” su una mini batteria accanto a un albero di Natale colorato. «Sei tu, quello?». La domanda è quasi banale, la risposta di più. «Sì, è iniziato tutto quando ero molto piccolo».

Oscar Trabucchi è nato ad Azzate, si è laureato in conservatorio in batteria e ora divide la sua vita tra l’insegnamento e i concerti live in giro tra Italia, Svizzera, Europa, mondo. Una passione che lo accompagna quindi da quando era bambino e che, nel tempo, lo ha portato ad essere uno dei batteristi più apprezzati in provincia di Varese e a suonare in alcuni dei locali più prestigiosi d’Italia, come il Blue Note di Milano,

dove ha impressionato con la sua fusion insieme a Gabor Lesko. Ma non solo. Oscar Trabucchi è il batterista ufficiale del Rondò Veneziano. Fondata dal direttore e compositore genovese Gian Piero Reverberi, Rondò Veneziano è un’ensemble musicale che mischia le sonorità tradizionali barocche con quelle moderne del pop e del rock. Un suono intrigante, coinvolgente e particolare, dove passato e presente si incontrano in un momento musicale emozionante che in Italia ma soprattutto all’estero è molto ricercato. Un concerto dove l’oboe danza con il basso elettrico, dove la batteria dà il ritmo ai violini e dove i 9 solisti dell’orchestra indossano abiti settecenteschi e, ovviamente, parrucconi bianchi. Una cosa unica.

Rondò Veneziano nasce nel 1979 e Oscar Trabucchi nel 1993 si unisce ad uno dei progetti tecnicamente e qualitativamente più importanti e raffinati del tempo, a soli 22 anni. «Allora -racconta – l’organico era di 60 elementi. Proprio nel ’93 partì un tour europeo di 40 giorni: era la prima volta in assoluto che Rondò Veneziano andava a suonare live in giro perché prima esisteva solo con delle rappresentazioni televisive. Poi Reverberi ha messo in piedi un’orchestra completa ed è stato creato il primo tour. Avevo 22 anni, sono partito per Berlino dove ho fatto una settimana di prove, mi sono fatto spedire da casa la batteria attraverso un corriere e siamo partiti. È stata un’esperienza unica, mi ha cambiato la vita: è stata la prima volta che ho suonato con dei veri professionisti».

Dopo i primi due anni, l’orchestra riduce il proprio organico fino a 29 elementi. Oscar, però, è sempre alla batteria. Iniziano così i tour per l’Europa con concerti nelle maggiori capitali e città europee. Da Berlino a Dresda fino a Lipsia, Rondò Veneziano fa registrare sempre sold out. Significa sempre, almeno, 2000 persone fisse su di te. Oscar arriva a suonare alla Philharmonie di Berlino, alla Konzerthaus di Vienna, al KKL di Lucerna o al Teatro Smeraldo di Milano.

Un’altra delle particolarità che contraddistingue Rondò Veneziano, sono le location dei concerti. L’orchestra si è ritrovata a suonare nelle situazioni più strane. «Una volta, in Austria – racconta Oscar – ci siamo ritrovati a suonare all’arrivo di un salto su una pista da sci. C’erano dei bocchettoni che soffiavano aria calda e con il sole si stava benissimo, di sera invece c’erano meno 4 gradi e l’aria che ti veniva sparata addosso non era più calda ma gelida. E in più, all’inizio era anche stranissimo perché il pubblico era sotto un bel cielo stellato, con cappotti, piumini e guanti e noi non sentivamo neanche gli applausi».

Dalla neve all’acqua. «In Germania, ci hanno fatto suonare su un palco posto su delle piattaforme ad acqua. Pazzesco».

Una storia, un’altra conferma. Ancora una volta Varese si dimostra terra di talenti eccezionali, tutti da scoprire e da ascoltare. Quindi, carta e penna. Rondò Veneziano sarà in concerto il 10 giugno a Lucerna. Ci vediamo là…