Da Cairate a Las Vegas “Tutta la vita per il poker”

CAIRATE Andrea nella vita di tutti i giorni. Umbrella nel poker. Così è conosciuto nel mondo delle carte il cairatese Andrea Galli, 33 anni, che da tre gioca tutti i giorni online e che dal 4 al 10 novembre parteciperà a un torneo a Las Vegas e a luglio ai mondiali di poker.
«La mia passione è nata con l’avvio della prima poker-room online legale in Italia, la People’s Poker», racconta. Fino a un anno fa Andrea gestiva una sala giochi ibrida a Fagnano: agenzia di scommesse con poker online.

Ora invece, dice, «ho un lavoro abbastanza solido all’aeroporto di Malpensa nel settore Cargo. E non lo mollo. Il poker è un secondo lavoro, ma il primo obiettivo è quello di farlo diventare unico. Basta vincere anche un solo torneo prestigioso per mantenersi tutta la vita».
Detta così sembra facile. «Ma bisogna stare attenti – avverte – perché il poker è un gioco strano, è un’arma a doppio taglio: in due mani puoi vincere o perdere tutto. A volte devi saper passare, invece molti si ingolosiscono e si rovinano. Il poker deve essere preso come un gioco per avere risultati più che per fare soldi: conviene partecipare a pochi tornei ma validi».
Non è però come le macchinette: «Lo Stato ha fatto una bella manovra per il gioco responsabile – afferma – giocando online devi inserire il codice fiscale e hai un budget massimo giornaliero che non puoi sforare».
In questi tre anni Andrea è riuscito a raggiungere risultati di prestigio in numerosi tornei in varie parti del mondo. «Ogni due mesi partecipo agli eventi live – racconta – tutti i più grandi d’Italia mi rispettano e temono la mia presenza al tavolo nei tornei Mtt, ovvero quelli dove ci si iscrive con un buy-in e ti danno delle fiches iniziali da gestire e tu devi eliminare tutti; dove l’eliminazione vuol dire la fine del torneo, che nel poker si chiama Player out».
Andrea è sostenuto da uno sponsor che gli paga i pacchetti per partecipare ai tornei in cambio di una percentuale in caso di vincita. Come si arriva a questo livello? «Ho imparato da solo, ma seguendo anche i consigli di una scuola di poker gratuita online, pokerstrategy.com, che insegna a “non perdere”, a saper gestire il proprio bankroll, ovvero le risorse disponibili per il gioco, in base a parametri di contenimento perdite e vincite».
La strategia che usa nei tornei, svela, è denominata «tight aggressive, cioè chiuso aggressivo: gioco pochissime mani, ma aggressivo e il 99% delle volte l’avversario esce. Passi da ultimo a primo in due mani». E il bluff? «Lo uso poco perché è rischiosissimo – dice – I professionisti lo capiscono, è usato di più nei tornei meno costosi».
Contrariamente a quanto molti pensano il poker «non è basato sulla fortuna – sostiene Andrea – ma per il 90% sulla matematica. Bisogna imparare a contare le “pop odds”, cioè le carte favorevoli o contrarie». Ad Andrea è capitato spesso di «incontrare, e anche battere, diversi personaggi del mondo dello spettacolo, come Davide Silvestri, Ciccio Valenti, Daniele Interrante, Aldo Baglio e altri».

Brigida Rangone

Brigida Rangone

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