Vanno e vengono. Ma, quando ci sono, danno fastidio e mettono a dura prova la pazienza di chi le deve subire.
Le si voglia chiamare molestie olfattive o, più familiarmente, puzze, sono quelle con cui i residenti di Cairate devono fare periodicamente conto. E quel che è peggio è che dall’effetto non si riesce a risalire con precisione alla causa, ovvero alla fonte che le produce. Anche se il sindaco Paolo Mazzucchelli, a questo riguardo, un’idea ce l’ha: «Nel 2013- spiega – abbiamo fatto installare i cosiddetti “nasi elettronici” per un costo di circa diecimila Euro, abbiamo fatto un campionamento dell’aria per un certo periodo e verificato che vi erano molestie olfattive non solo nel nostro capoluogo ma anche nelle zone di Bolladello e Peveranza; il sospetto fu che fosse un’azienda della zona a originarle ma alla fine non vi furono elementi tali da collegare effettivamente tali emissioni fastidiose per l’olfatto a essa e alla sua attività».
Il problema però resta, e dunque Mazzucchelli, sapendo che vi sono anche altre realtà del territorio vallivo da esso affette, ha lanciato un’idea di ampia portata: mettiamo insieme le forze di tutti i Comuni e andiamo a fare sentire la nostra voce direttamente in Regione. «Questo discorso – spiega il primo cittadino cairatese- nasce dalla considerazione che noi comuni non possiamo da soli, isolati, affrontare efficacemente il problema; occorre che la Regione ci dia una mano e a questo riguardo un primo risultato speriamo di averlo dalla Regione cui abbiamo chiesto un intervento; il 24 novembre, dinanzi alla sesta commissione regionale ambiente, esporremo il problema di queste molestie olfattive che stanno creando non pochi problemi ai nostri cittadini».
In concreto, cosa chiede Cairate e con essa la realtà valliva nel suo complesso? «La Regione – prosegue Mazzucchelli – ci può aiutare individuando dei tecnici che possano eseguire interventi di vario tipo per capire intanto da dove derivino le molestie olfattive; noi possiamo fare delle ipotesi riguardanti per esempio gli sbalzi di pressione ma è chiaro che il discorso assume maggiore rilievo se supportato da adeguate analisi tecniche». Il problema, in definitiva, si manifesta da tempo e non può più attendere oltre per la sua risoluzione. «Anche perché – chiarisce Mazzucchelli – stiamo parlando di una questione che riguarda un territorio su cui risiedono circa cinquantamila cittadini, quindi non è davvero un problema da poco». Tutto è adesso affidato all’esito dell’incontro con la Regione del 24 novembre.