Si svela il Palazzo Laura Prati: a tre anni dalla tragica sparatoria che costò la vita alla Sindaca di Cardano al Campo, l’intitolazione del Municipio. «Non più ricordato solo come teatro di un fatto orribile, ma per sempre simbolo dell’impegno al servizio della comunità. Nel nome di Laura». Con queste parole il sindaco ha motivato la decisione unanime del consiglio comunale della città di rendere memoria alla figura della Sindaca, uccisa tre anni fa nell’ufficio in cui riceveva i cittadini, attraverso l’intitolazione della sede comunale come “Palazzo Laura Prati”. La commemorazione istituzionale della tragedia, come ogni anno, alle 9.45 in punto, l’ora esatta che nessuno dimentica, quando l’ex vigile sparò a e .
«Era una mattina come questa. C’era il mercato del martedì, così come oggi c’è quello del sabato, il solito viavai di persone in piazza e in Municipio – il ricordo del sindaco Angelo Bellora – poi gli spari, le urla, il sangue, l’incredulità e il terrore negli occhi di coloro che per primi accorsero in soccorso di Laura e di Costantino».
Anche il parroco di Cardano ricorda quegli attimi: «Ho ancora nelle orecchie gli spari di quel giorno, quelli dell’inseguimento. Stavamo celebrando la Messa». La senatrice Pd , presidente dell’associazione Laura Prati, ricorda ancora «la concitazione» in Senato quando arrivò la notizia, «e il dolore di quei momenti che non mi sapeva far distinguere l’amica del cuore dalla figura istituzionale colpita». Un episodio che, per D’Adda è «una ferita che non si potrà rimarginare, ma il sorriso di Laura saprà sempre illuminarci».
Per Costantino Iametti, è «un dolore che non riesce a passare. Perché Laura per me era come una figlia». Per ricordare la Sindaca e applaudire allo svelamento dell’iscrizione “Palazzo Laura Prati” all’ingresso del Municipio, c’erano tanti sindaci con la fascia tricolore (ed ex sindaci, come , che aveva consegnato una benemerenza a Laura, nativa di Busto, e che è stato ringraziato dal marito Pino Poliseno), c’era il governatore di Regione Lombardia , il consigliere provinciale , il segretario regionale Pd , le parlamentari D’Adda e Gadda, ma soprattutto tanti cardanesi, politici, dipendenti comunali, persone comuni.
«Questo luogo, che per tanto tempo è stato la seconda casa di Laura – il senso della cerimonia spiegato dal sindaco Bellora -deve essere conosciuto e ricordato non più solo perché teatro di un fatto orribile, ma soprattutto e per sempre perché è il luogo vivo e vissuto, simbolo dell’impegno costante di tante brave persone che uniscono le loro energie al servizio della loro Comunità. Questo edificio racchiude e custodisce la vera motivazione per cui tutti noi dobbiamo impegnarci ogni giorno e con tutte le nostre energie, come aveva fatto Laura. Questa motivazione ha un solo nome: il bene comune».n