Un filo di veleni potrebbe unire la discarica abusiva scoperta dalla Finanza alla cava Femar di Viggiù alla collina della vergogna di Stabio, il sito di stoccaggio inerti, a pochi metri dalle case del Giaggiolo di Cantello. I rifiuti tossici scoperti all’interno dei 93mila metri quadrati dell’area di scavo viggiutese – 133mila metri cubi di detriti tra cui amianto, arsenico e nichel – sembrerebbero infatti provenire, secondo i sospetti degli inquirenti, proprio dalla zona di Stabio e i residenti del Gaggiolo non hanno dubbi: «Si
tratta delle stesse sostanze che si trovano a ridosso delle nostre abitazioni». È quanto emerso ieri, nel corso del sopralluogo condotto dai consiglieri regionali, Mario Agostinelli di Rifondazione Comunista e Domenico Uslenghi della Lega Nord, ai piedi della montagna della vergogna di Gaggiolo: 350mila metri cubi di inerti, con amianto e stando agli oppositori, «persino metalli pesanti». Ai due politici, arrivati a Gaggiolo su mandato della IV Commissione di Palazzo Pirelli, quella “Ambiente e protezione civile”, i residenti hanno raccontato la loro storia, le preoccupazioni e uno sconcertante timore. Quello che proprio da Stabio partissero i camion poi diretti a Viggiù. «Possibilità – ha raccontato Salvatore Boeddu, anima del comitato che da anni si batte contro la collina di inerti – che è qualcosa di più di un sospetto. Siamo stati noi, infatti, a segnalare i movimenti dei camion e ad interessare anche la Guardia di Finanza».
f.tonghini
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