Piccoli imprenditori crescono. Ieri mattina, nella suggestiva cornice di Villa Borghi a Biandronno, è stato presentato il progetto di costituzione di impresa simulata dell’Istituto superiore Edith Stein di Gavirate. Pensato per i ragazzi della 3° SIA, ex Ragioneria, il piano ha durata triennale e mira ad estendersi ad altri classi. L’obiettivo è quello di riuscire ad affiancare la pratica dell’impresa e alla teoria della scuola, portando la realtà dentro le scuole. I ragazzi avranno l’occasione di lavorare su qualcosa di concreto,
a contatto diretto con imprese, banche e utenze. Non si tratta della classica alternanza scuola-lavoro, come previsto dalla Buona Scuola, ma di qualcosa di più. «È la scuola che si fa impresa», ama dire uno degli ideatori del progetto, il professor Bruno Perazzolo, e le parole della preside dell’Istituto, Francesca Maria Franz, lo confermano: «la scuola diventa impresa che crea, secondo tutte le regole del mercato ma con un’attenzione particolare alle bellezze del territorio. Alla parola “lavoro” riserviamo la massima attenzione, perché crediamo che la scuola non sia solo un soggetto che educa e forma ma debba anche accompagnare lo studente nel mondo del lavoro. Vogliamo che i nostri ragazzi possano avere delle possibilità concrete». Lavoro, quindi, ma non solo. Come sottolinea la sindaca di Biandronno, la dottoressa Sandra Scorletti, un altro concetto-chiave di questo progetto è quello di “bellezza”, perché, «anche le cose belle possono avere rilievo economico». Si tratta di partire da quanto di bello il territorio offre e valorizzarlo. A tal proposito, la scelta della location non è causale: Villa Borghi, sede virtuale del progetto d’impresa, è un gioiello architettonico che si affaccia da un lato verso il lago e l’isolino Virginia e dall’altra verso la palude Brabbia e il Monte Rosa. Nel corso di tre anni i ragazzi di SIA, supportati dai compagni di quarta dell’indirizzo Turismo, proporranno dei pacchetti turistici che si impernino sulla Villa e sui suoi dintorni.
Diversi i partner che si sono assunti con entusiasmo l’onere e l’onore di scortare i ragazzi. In particolare la Ubi Banca, che ormai da tempo collabora con l’Edith Stein e aiuterà i ragazzi nello stilare il business plan e nel sviluppare competenze imprenditoriali e la “Innesti Sagl”, che si occupa di consulenza manageriale e di strategia d’impresa basata sull’innovazione. «Strategia» spiega l’ing. Francesco Magnani «significa avere un obiettivo. L’innovazione è questione di valore. Rendere l’impresa differente». Al momento è tutto virtuale, ma c’è fiducia nel fatto che in futuro l’impresa dei ragazzi possa realizzarsi effettivamente. Business e arte, dunque, virtualità e concretezza. Nel progetto di impresa simulata dell’Edith Stein sono previste più fasi: un’attenta analisi del territorio e delle aziende tutor, la stesura di una proposta di costituzione di impresa, lo sviluppo del business plan, la concretizzazione del piano aziendale e infine il passaggio decisivo, quello dell’operatività. Con l’inserimento nella rete regionale delle imprese simulate i ragazzi si troveranno a interagire con partner commerciali, in piena autonomia. Dalle contrattazioni ai pagamenti, passando per il web e le strategie di comunicazione e marketing digitale, avranno l’occasione di sviluppare un forte senso di responsabilità e soprattutto di imprenditorialità. A questo punta infatti l’istituto, a formare giovani imprenditori in grado di mettere in atto strategie di prevenzione del fallimento.