«Da vent’anni prigionieri di una strada. Servono 3.600 euro per salvarci la vita»

La protesta dei residenti di via Gesiolo a Brebbia: «Dal 1997 chiediamo una soluzione». «Auto e camion a tutta velocità: un’ora per uscire dal cancello. Basterebbe un dosso»

BREBBIA – «Non possiamo più uscire di casa. È dal 1997 che segnaliamo, scriviamo, chiediamo un intervento. Adesso la situazione è insostenibile».
Il grido d’aiuto arriva dai residenti di via Gesiolo «strada larga quattro metri e 20 centimetri, dove le macchine corrono come se fosse un gran premio, e dove passa di tutto: tir, autobus e trattori». In tutto otto abitazioni che si affacciano sulla strada, per un totale di 14 residenti.

«Non siamo tanti, ma abbiamo il diritto di uscire di casa senza rischiare la vita». Il perché è presto detto: «Il traffico è tale nelle ore di punta e la strada è talmente stretta che per uscire dai cancelli con le vetture dobbiamo attendere dai 40 ai 60 minuti perchè non riesci nemmeno a puntare il muso della macchina fuori dal portone. E quando finalmente ti decidi fai il segno della croce prima, perchè una macchina o un camion potrebbero piombarti addosso. Tu non vedi loro e loro non vedono te».

Non va meglio per pedoni e ciclisti. «Non c’è marciapiede perché non c’è fisicamente lo spazio per farne uno – spiegano i residenti – c’è una striscia bianca che delimita uno spazio di 10 centimetri circa riservato ai pedoni. Praticamente devi strisciare di schiena rasente i muri delle case per non rischiare di essere investito».
I residenti si sono organizzati. «Gli orari di massimo disagio diurno vanno dalle 6 alle 8.30 del mattino, dalle 12.30 alle 14.30 del pomeriggio e poi dalle 17 alle 19.30 della sera – spiegano – di notte c’è il problema della velocità. Senza traffico passano come matti con il rischio di ammazzare qualcuno».
Organizzati, i residenti di via Gesiolo chiedono «il posizionamento di un dosso sulla strada per limitare la velocità. In passato ci è stato detto che i costi sono elevati – raccontano – ci siamo fatti fare un preventivo: per salvarci la vita servono 3.600 euro in tutto».

E poi servono limitazioni per il traffico. «Nei mesi scorsi hanno messo dei divieti per limitare il passaggio dei mezzi ma nessuno li rispetta – raccontano i residenti – Nei giorni lavorativi siamo arrivati a contare, manualmente, un passaggio di circa due mila mezzi, compresi camion, bus e trattori. Non ne possiamo più. Chiediamo oltre al dosso dei controlli che limitino almeno il passaggio dei mezzi pesanti in una strada troppo stretta per prestarsi a questo tipo di traffico. E controlli che facciano rispettare i divieti». I residenti non si fermeranno. «Da 20 anni chiediamo un intervento che ci permetta di vivere in sicurezza. Chiediamo solo di poter uscire di casa in macchina o a piedi senza rischiare la vita. Da 20 anni attendiamo una risposta concreta. Speriamo che questa sia la volta buona».

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