TRADATE Si chiama Abdou Diouf Ndiaye , ha 13 anni e come molti altri ragazzini della sua età coltiva il sogno di diventare un calciatore professionista. Per lui, però, questo sogno sta già prendendo forma. Pochi mesi dopo aver iniziato la sua attività calcistica nell’Fc Tradate, il ragazzino di origine senegalese prima ha vinto il campionato giovanissimi provinciali 97, poi è stato notato dai responsabili del settore giovanile del Milan e da qualche settimana è entrato a far parte del club rossonero. Il giovane attaccante ha subito ripagato la sua nuova società con una prestazione degna di livello ad un torneo giocato in Svezia, a Goteborg, dove ha segnato quattro reti in tre partite e ha trascinato la sua nuova squadra fino alla vittoria del torneo.
Abdou è un ragazzino schivo e non ama i riflettori. Stenta a manifestare la propria soddisfazione, ma in cuor suo sa di aver compiuto un percorso formidabile. Da quasi neofita del pallone ha dimostrato di avere doti innate, tanto da meritarsi, dalla prossima stagione, di militare ufficialmente in una squadra blasonata come l’AC Milan.
Soddisfatti anche i responsabili del Tradate Calcio, dal presidente onorario Rosario Tramontana al presidente William Tramontana, contenti per il successo del loro giovane pupillo: «La società è molto fiera di questo atleta che farà parte del Milan – hanno detto -. Non è l’unico esempio del successo del nostro vivaio. Anche il giovane Francesco Vito recentemente è partito alla volta della Cremonese, dove gioca attualmente». Per quanto riguarda Abdou Ndiaye, classe 1998, i suoi allenatori dicono che è
dotato di buone caratteristiche tecniche: «Ha una buona tecnica individuale – spiegano – e ha potenzialità enormi, che con il giusto lavoro potranno dare grandi soddisfazioni. Ha ottima velocità e visione di gioco. Ha fiuto del gol ma sa adattarsi a tutte le zone del campo». A fine giugno lo aspetta un altro impegno con la sua nuova squadra, sarà a Barcellona per un altro torneo estivo, dove non mancherà di stupire compagni e avversari. Massimo riserbo sui termini dell’accordo economico concluso tra le due società calcistiche: «Certo c’è un contratto – ha detto il presidente onorario – ma stiamo parlando di cifre irrisorie, niente in confronto alla soddisfazione di vedere un ragazzo partire per una grande squadra».
L’Fc Tradate, intanto, coglie l’occasione per fare un po’ di promozione alla propria attività: «La nostra scuola calcio – spiega Tramontana – è basata su concetti di progressività, continuità e pluriannualità. Lo scopo della scuola calcio è quello di offrire ai ragazzi la possibilità di raggiungere tre obiettivi generali: educativo, preventivo e agonistico». Insomma, giocare a calcio fa bene, anche per chi non nasce campione.
Alessandro Madron
s.bartolini
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