– Praticamente certo che gli autori dei due colpi siano gli stessi: prima hanno colpito al bar Caravà che si affaccia sulla provinciale 61. Poi hanno semplicemente attraversato la strada derubando l’azienda florovivaistica che è sull’altro lato della provinciale a poche centinaia di metri di distanza dal primo esercizio commerciale.
Non si tratta di professionisti, o meglio sono certamente persone che vivono di furti, ma non hanno certamente l’abilità del commando che ha colpito da Gucci nella notte tra venerdì e sabato scorso in pieno centro. I fatti. La dinamica degli ultimi due colpi è identica.
Al bar i balordi sono passati da una porta d’emergenza sul retro del locale. Il bar era ovviamente chiuso.
I ladri non hanno sfondato alcuna vetrina, come invece accaduto nella mattinata di lunedì
in centro a Varese ai danni di una panetteria, ma forzato direttamente la serratura della porta.
Quindi sono entrati. Il bar è dotato di sistema d’allarme antifurto che è regolarmente scattato. I malviventi non hanno voluto o potuto disarmare l’antifurto; il colpo, quindi, è durato pochissimi istanti. Un’azione rapidissima: i malviventi sono entrati e hanno prelevato direttamente il registratore di cassa fuggendo poi senza lasciare traccia. Magro il bottino: nel cassetto c’era infatti soltanto il fondo cassa. Poche decine di euro, circa 50, lasciate dal titolare che, ovviamente, aveva invece messo al sicuro l’incasso di giornata dopo la chiusura.
Grazie all’allarme, inoltre, i balordi non sono riusciti a prendere altro: bottiglie di liquori e bibite o generi alimentari sono tutti rimasti al loro posto. Il magazzino non è stato toccato.
Limitati anche i danni: i balordi hanno danneggiato una serratura già riparata dal titolare. Stesso copione al vivaio.
I balordi hanno raggiunto l’area casse, scassinato una porta praticamente invisibile dalla provinciale buia e hanno prelevato il fondo cassa.
Anche qui si tratta di poche decine di euro; perché anche in questo caso l’incasso era già stato messo al sicuro.
Piccoli furti che, però, si stanno susseguendo in questi giorni a Varese e nel nord della provincia. Nel mirino non soltanto le attività commerciali, ma anche le abitazioni private.
E dalla città sale il grido d’allarme: «Calcinate del Pesce è sempre stato un posto tranquillo – spiegano i commercianti della zona – È vero sono piccoli furti. Ma è altrettanto vero che il loro susseguirsi è decisamente allarmante».
E c’è chi si dice pronto a convenzionarsi con qualche istituto di vigilanza privata: «Potrebbe essere una soluzione sia sotto il profilo della prevenzione – spiegano i commercianti – Che sotto il profilo dell’efficacia degli interventi. Le segnalazioni alle forze di polizia potrebbero essere più tempestive. Anche se – aggiungono i commercianti – le forze di polizia li arrestano e fanno il loro dovere ma poi, grazie alle nostre leggi, tornano fuori dopo un giorno in galera». Sui due furti indagano gli agenti della polizia di Stato di Varese.
Ieri mattina, quando i titolari degli esercizi commerciali hanno scoperto l’accaduto, è intervenuta anche la polizia scientifica per i rilievi.