«Sei di Gallarate se sei pieno di notifiche da questa pagina». La passione per le pagine Facebook dedicate alla propria città contagia anche i Due Galli. Poco meno di quattromila i concittadini che si dedicano all’amarcord on-line sul popolare social network. L’album dei ricordi si muove tra maestri e professori, vecchi negozi e personaggi più o meno caratteristici. Come Samuele, «il pittore pazzo che ogni giorno saliva gli scalini della Basilica e tirava una raffica di bestemmie, urlando. Puntualmente, gli “sbirri” lo portavano via». O Cacino, che vendeva caramelle, ghiaccioli e merendine. C’è chi sostiene che si è davvero gallaratesi «se almeno una volta hai pagato un cappuccio ad “hai spiccioli”, dato un euro ad “evaievai”, raccolto MS dopo una sbronza colossale e lo hai lasciato su una panchina del centro a bestemmiare contro il governo bolscevico». Tutti personaggi del sottobosco cittadini.
Molti citano bidelli, maestri e professori incontrati a scuola ed entrati nella memoria. C’è chi ricorda che il preside delle scuole medie Ponti era il papà di Loredana Berté e Mia Martini. E sempre in tema di musica, nessuno ha dimenticato come nel 1993 il Karaoke, trasmissione condotta da Fiorello che all’epoca impazzava sulle reti Mediaset, fece tappa in piazza Libertà. Qualche anno prima, invece, in piazza Garibaldi era arrivato il Cantagiro. L’album dei ricordi passa dallo sport, con la squadra di football dei Frogs poi trasferitisi a Legnano e la loro radio ufficiale “Stazione Uno”. E arriva fino al presepe che ogni anno l’Ascuc allestiva sul fianco della collina di Crenna.
Altro elemento fondamentale per poter essere gallaratesi è l’aver sceso almeno una volta le scalinate che portano appunto a Crenna in sella ad una bicicletta. Sì, perché i Due Galli hanno un rapporto “particolare” con i mezzi di trasporto.
Un ragazzo confessa di essere finito contro una Panda la notte della vigilia di Natale di tanti anni fa, mentre era impegnato con la sua jeep a saltare su e giù dalle scalinate della basilica di Santa Maria Assunta.
Ci sono anche ricordi decisamente divertenti e, per fortuna, relegati al passato. «La mattina, prendendo il treno per Varese», ricorda un’utente, «si scommetteva sul colore dell’Arnetta». Con buona pace dell’ambiente e dell’inquinamento del torrente. Gallarate, però, riunisce sotto un unico comune tanti rioni, alcuni dei quali un tempo erano autonomi. E vogliono rimanerlo, almeno su Facebook. Ecco allora che Sciaré, Cedrate e Cascinetta hanno la loro pagina dedicata, per una strana forma di federalismo della memoria.
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