«Gioco per gioco, fino all’ultimo minuto». Così, Bill Belichick e Tom Brady – capo allenatore e quarterback dei New England Patriots – hanno spiegato come hanno vinto il 51o Super Bowl, entrato nella leggenda del Football Americano (e dello sport).
Una partita pazzesca, strepitosa, indimenticabile, che resterà scolpita nella pietra per i secoli a venire: per i record infranti (i due sopracitati, Belichick e Brady, hanno vinto il loro quinto Super Bowl: mai nessuno come loro) e soprattutto per un’impresa, appunto, leggendaria. Gli americani lo chiamano “comeback”, gli spagnoli “remuntada”, noi “ribaltone”: i New England Patriots, favoriti contro gli Atlanta Falcons, erano sotto 3-21 a metà partita e 3-28 quando al termine della finalissima mancavano 8 minuti del terzo quarto e 15 del quarto quarto.
Vincere, a quel punto, pareva impossibile. Impossibile per tutti, ma non per due persone: Belichick e Brady. Il coach e la stella. Scelte coraggiose, fame di vincere, leadership, impegno, fortuna, creatività, ogni parte che si fonde con le altre e diventa il tutto. Il destino che si compie, perché desiderato, voluto, realizzato: pareggio alla fine dei tempi regolamentari, la monetina che gira dalla parte giusta, il Touch Down decisivo nei supplementari; trofeo al cielo, applausi, coriandoli, istantanee ed eroi nel libro della storia.
Una lezione e una strada tracciata che tutti, Varese Calcio compreso, possono imparare e ripercorrere. Come? «Partita per partita, fino all’ultimo minuto». Con le debite proporzioni, certo. Ma con la stessa fede.
Houston, Texas: Super Bowl numero 51, 5 febbraio 2017. Terzo quarto dopo un primo tempo sanguinoso per i favoriti: i Falcons entrano da tutte le parti e in difesa non fanno passare una mosca; Patriots a pezzi, Belichick ammutolito, Brady con gli occhi bassi. Il punteggio dice 3-28: in tanti, in giro per il mondo, spengono la televisione e vanno a dormire. I Patriots non ce la faranno mai: il sogno è svanito.
Varese, Masnago: serie D 2016/17, 22 gennaio 2017. Primo tempo (e metà del secondo) sanguinoso per i favoriti: l’Inveruno entra da tutte le parti e in difesa non fa passare una mosca; biancorossi a pezzi, Baiano ammutolito, Giovio con gli occhi bassi. Il punteggio dice 1-5: in tanti, sugli spalti del Franco Ossola, perdono la fede e mandano in soffitta le residue speranze di farcela. Il Varese non ce la farà mai: il sogno è svanito.
Houston, Texas. Bisogna almeno rialzare la testa, dimostrare orgoglio: i Patriots trovano il touch down del 9-28, i tifosi impazziscono ma tornano subito sulla terra quando vedono fallire la trasformazione da un punto. Il sogno è lontano, la china da risalire è ancora ripidissima: ma chi è rimasto davanti alla tele ha ancora una piccola speranza.
Varese, Masnago. Bisogna almeno rialzare la testa, dimostrare orgoglio: i biancorossi trovano tre gol e raggiungono il 4-5, i tifosi impazziscono ma tornano subito sulla terra quando vedono fallire il gol per strappare un punto. Il sogno è lontano, la china da risalire è ancora ripidissima: ma chi è rimasto con il groppo in gola sugli spalti ha ancora una piccola speranza.
Houston, Texas. Il sogno di New England è svanito? Qualcuno non è d’accordo. Il primo è Belichick, che sceglie innanzitutto di compattare i suoi. Inizia serrando le fila difensive e gioca semplice per ritrovare fiducia e mettere qualcosa in cascina: 12-28 con un calcio piazzato. Qualcosa è stato sistemato (la difesa), ora però serve qualcosa in più. Ma i tifosi tornano a crederci.
Borgosesia, Piemonte. Il sogno del Varese è svanito? Qualcuno non è d’accordo. Il primo è Baiano, che sceglie innanzitutto di compattare i suoi. Inizia serrando le fila difensive e gioca semplice per ritrovare fiducia e mettere qualcosa in cascina: 0-0, un punto. Qualcosa è stato sistemato (la difesa), ora però serve qualcosa in più. Ma i tifosi tornano a crederci.
Houston, Texas. Servono coraggio e creatività: coach Belichick studia qualche magia (tra cui una trasformazione inedita) e chiama Tom Brady: è il momento della stella, che deve prendersi la squadra sulle spalle e trascinarla con il suo talento. Se ci riesce, i tifosi si toglieranno il groppo dalla gola e esploderanno di gioia, diventando tutt’uno con la squadra.
Voghera, Oltrepò Pavese. Servono coraggio e creatività: mister Baiano studia qualche magia (tra cui una trasformazione inedita: Rolando da ala a centrocampista) e chiama Marco Giovio: è il momento della stella, che deve prendersi la squadra sulle spalle e trascinarla con il suo talento. Se ci riesce, i tifosi si toglieranno il groppo dalla gola e esploderanno di gioia, diventando tutt’uno con la squadra.
Houston, Texas. La stella si accende: Tom Brady chiude un touch down con il ghiaccio nelle vene (tre passaggi): 20-28. Dietro al casco ha gli occhi della tigre: si è preso i compagni sulle spalle e i tifosi sono esplosi di gioia, tornando a essere tutt’uno con la squadra: il sogno è vivo.
Voghera, Oltrepò Pavese. La stella si accende: Marco Giovio trasforma un calcio rigore con il ghiaccio nelle vene (portiere spiazzato): 0-1. Sopra alla barba ha gli occhi della pantera: si è preso i compagni sulle spalle e i tifosi sono esplosi di gioia, tornando a essere tutt’uno con la squadra: il sogno è vivo.
Houston, Texas. Da qui in avanti è storia. Anzi, leggenda: la fortuna dà una spinta agli audaci, coach Belichick ottiene sacrificio, coraggio e tecnica, ogni giocatore fa il suo con eccezionale qualità ed è protagonista di una giocata decisiva, Brady fa il fuoriclasse. I Patriots vincono il Super Bowl: trofeo al cielo, applausi, coriandoli, instantanee ed eroi nel libro della storia dei New England Patriots. Per sempre. Chi ha avuto fede è testimone.
Varese, Masnago. Da qui in avanti bisogna fare la storia. Anzi, la leggenda: se si avrà l’audacia per meritarsi la fortuna, se mister Baiano otterrà sacrificio, coraggio e tecnica, se ogni giocatore farà il suo con eccezionale qualità e sarà protagonista di una giocata difensiva, se Giovio farà il fuoriclasse, i biancorossi vinceranno il campionato. Trofeo, al cielo, applausi, festa al Franco Ossola, instantanee ed eroi nel libro della storia del Varese Calcio. Per sempre. Chi ha fede, ne sarà testimone.