Venezia, 14 feb. (Apcom) – “Guardando oggi il mio paese di
nascita sento sofferenza. Negli anni ’40, quando sono stato
incoronato Dalai Lama, eravamo indipendenti e controllavamo tutto
da soli”. Parla così il Dalai Lama in un faccia a faccia con
Marco Pannella a Venezia. Il documento è stato diffuso oggi dal
Comitato organizzatore, ma è stato registrato nel corso della
visita del dalai Lama a Venezia il 9 e 10 febbraio scorso, dove
ha ricevuto la cittadinanza onoraria. In quell’occasione è stato
presentato alla suprema autorità spirituale del Tibet una copia
del testo di Marco Polo, ‘Il Milione’ in cui si riconosceva gia’
nel 1271 il Tibet come entita’ autonoma ed indipendente, con
propria moneta, lingua, tradizioni.
“Molti democratici cinesi – ha proseguito il Dalai Lama nel
faccia a faccia con Pannella – sono stati con noi in questi anni.
I democratici cinesi mi hanno chiesto anche di essere loro
leader, ma io ho risposto di no. Non posso essere il leader dei
cinesi – ha spiegato la massima autorità spirituale del Tibet –
ma posso dare loro tutto il mio appoggio, anche da qui. Per
esempio l’anno scorso e’ nato Charta 2008, un documento di
ispirazione democratica sottoscritto da molti intellettuali
cinesi. Io ho dichiarato subito che la sostengo. Oramai e’ finito
il tempo dei totalitarismi”. E proprio su Charta 2008 Pannella ha
annunciato una iniziativa presso il Parlamento Europeo.
“Avevamo il diritto di avere la nostra storia. – ha proseguito
la guida spirituale del Tibet – Avevamo il nostro esercito,
facevamo accordi con il Nepal, con la Mongolia, con le Indie
Britanniche. I nostri confini nel 1914 erano stati ufficializzati
dai britannici, dagli indiani, e perfino la delegazione cinese
aveva ufficializzato che il confine del Tibet era quello ed aveva
quella forma li’. Poi si ha fatto marcia indietro”.
La visita e’ culminata il 10 febbraio con un confronto storico
alla biblioteca Marciana, dove Michele Bortoluzzi ha presentato
un testo di Marco Polo del 1271. In quell’epoca i grande
viaggiatore Veneziano era ambasciatore per le province
dell’impero per conto del Kublai Khan. Nel documento viene
certificato che il “Tebet” era dotato di propria lingua, moneta,
tradizioni. A sostegno di questa tesi e’ stato mostrato al Dalai
Lama una carta detta “Mappamondo di Fra Mauro” del XV secolo,
dove il Tebet, appunto, recava una legenda di Stato Indipendente.
Oggi il Tibet chiede non l’indipendenza, ma almeno un’autonomia
“speciale, genuina” alla Cina.
Cep
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