D’Alema benedice piazza Bersani,ma ora Governo salvezza nazionale


Perugia, 7 nov. (Apcom)
– Da Perugia, pochi chiolemtri da Bastia Umbra, dove Gianfranco Fini marca sempre di più irreversibilmente la distanza da Silvio Berlusconi e dal suo Governo, Massimo D’Alema benedice la ‘manifestazione nazion ale del Pd’ annunciata ieri dal segretario del partito Pierluigio Bersani per l’11 Dicembre a Roma.

“Ne do una valutazione positiva – dice D’Alema a margine di un convegno sull’energia della sua Fondazione Italianieuropei- ed “è per me naturale parteciparvi come sempre fatto per il bene del partito e di un paese migliore”, ha detto il Presidente del Copasir sulla decisione del leader del suo partito di tornare in piazza. Anche se D’Alema è soprattutto sulla necessità di fare la propria parte per dare al Paese un nuovo governo al Paese che sembre spronare l’opposizione.

“Si dovrebbe costituire un Governo, come nella metà degli anni 90, dove raccogliere le forze migliori del Paese”: una formula con tecnici e politici per il nuovo esecutivo “di salvezza nazionale”.”Questa mia idea -dice D`Alema – a molti all`inizio non era piaciuta. Ora vedo che si sta imponendo. Meglio così”. E ancora: “Il paese ha bisogno di un governo che sappia governare. Ma quello esistente è capace soltanto di raccontare quello che ha fatto per il terremoto di L`Aquila e per i rifiuti della Campania. Racconti che poi vengono smascherati dalla realtà dei fatti – ha detto D`Alema -. E` urgente uno sforzo politico per ridare al Paese compostezza, equilibrio e una politica con che guardi i problemi reali delle persone”. Con apprezzamenti e ammiccamenti a Gianfranco Fini “con cui c”e un dialogo antico su temopi importanti ed una collaborazione che dura e durerà”.

A Bersani si rivolge anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi che a Firenze ha chiuso la tre giorni dei quarantenni ‘rottamatori’ della classe dirigente del Pd. “Da Firenze – ha detto- ci mettiamo in gioco, senza chiedere posti ma senza chiedere ad altri ciò che ci prenderemo da soli. ci mettimao in gioco perché abbiamo sogni concreti da condividere, da Firenze, laboratorio della curiosità, opponiamo il coraggio alla paura. Il nostro tempo o ce lo prendiamo o non lo avremo”. E a fronte dei fischi ai rottamatori venuti ieri dall’assemblea dei dirigenti nazionaloin conm Bersani, Renzi oggi incassa una mano tesa da Giuseppe Fioroni (“Sono una risorsa e una ,linfa vitael, non vanno liquidiati”), esponente di peso della minoranza interna veltroniana. Così come sul palco di Firenze di Civati e Renzi, nell’ultima giornata, salgono il sindaco di Bari Michele Emiliano, l’ex ministro Giovanna Melandri, il Vicepresidente del partito Ivan Scalfarotto.

Pol/Rcc

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