Dalla trasferta playoff arriva una multa. Ma per la società c’è altro a cui pensare

Dal giudice sportivo 1500 euro. Dopo l’addio di Asmini e le trattative con nuovi soci interrotte, il futuro resta nelle mani della Testa

1.500 euro di multa e una gara da giocare a porte chiuse: è questo il bottino portato a casa dalla Pro Patria nella trasferta playoff in casa del Ciliverghe Mazzano. La pena è sospesa ai sensi dell’articolo 18 comma 2 bis CGS, come fosse la condizionale nel senso che le porte restano aperte ma se nella prossima stagione ci saranno altre infrazioni le pene verranno sommate.

Il Giudice Sportivo Aniello Merone ha sentenziato così: “Per avere, propri sostenitori in campo avverso, introdotto ed utilizzato materiale pirotecnico (un bengala ed un fumogeno) all’interno del settore loro riservato. Per avere, nel corso della gara ed in più occasioni, rivolto cori dal contenuto denigratorio per motivi di razza nei confronti di un calciatore della squadra avversaria”. Obiettivo dei cori il bresciano di nascita ma ghanese e canadese di nazionalità Bithiene.

Al di là delle decisioni del Giudice Sportivo sono arrivate anche le decisioni societarie, tutte in 24 ore: dimissioni del direttore generale Salvatore Asmini, asset societario che, ad oggi, non cambia con il direttore sportivo Sandro Turotti che resta a fronte di un contratto biennale con poteri ampliati.

Tradotto, Asmini non verrà sostituito, l’attuale ds avrà il compito di costruire la squadra anche per la prossima stagione con l’obiettivo di vincere il campionato e senza ulteriori ingressi di soci con Patrizia Testa. I rumors degli ultimi mesi che avevano visto un paio di imprenditori del territorio avvicinarsi alla Pro Patria avevano forse destabilizzato l’ambiente, con la squadra che non era certa del proprio futuro perchè se fossero cambiati i dirigenti sarebbero cambiati anche i giocatori, ma sembrano essersi concretizzati in un nulla di fatto: Patrizia Testa non vuole lasciare, cerca sponsor e non capi, e questo ha arenato ogni tipo di trattativa. Qualcos’altro bolle in pentola? Non è da escludere, certo è che in questo momento la strada è tracciata. Lunga, impervia, difficile, ma si ricomincia a lavorare; di fatto senza aver mai smesso.