Dalla Valceresio un appello per l’ospedale di Cuasso

Cuasso al Monte – Le forze politiche e sociale della Valceresio si mobilitano sull’ospedale di Cuasso al Monte. Con un documento condiviso firmato da Cgil, Cisl, Uil, Spi, Acli e dai circoli del Pd della Valceresio.

«L’ospedale di Cuasso al Monte rappresenta per l’intero territorio della Comunità Montana del Piambello e della Provincia di Varese, una risorsa molto importante. Tuttavia, – evidenziano – abbiamo assistito nel tempo ad una graduale riduzione dei servizi erogati, dei posti letto e del personale specializzato che negli anni ha garantito servizi di riconosciuta valenza internazionale. In particolare sono note le elevate competenze nel campo della riabilitazione cardiologica, neuromotoria e pneumologica. E nonostante la richiesta di razionalizzazione della spesa sanitaria,

sosteniamo la necessità di non compromettere la funzionalità di una struttura importante e strategica come il presidio di Cuasso al Monte». L’obiettivo delle forze politiche e sociali, infatti, è quello di «perseguire un percorso di qualificazione e valorizzazione dei servizi e delle attività sanitarie erogate dal presidio di Cuasso al Monte, sia in termini di quantità che di qualità dei servizi per gli 80mila cittadini del nostro territorio».

Da qui una serie di richieste esplicite per «inserirsi in maniera propositiva nelle decisioni che dovranno essere prese nelle prossime settimane da parte della direzione generale dell’Azienda ospedaliera». In scaletta «la necessità di provvedere al completamento dei lavori di ristrutturazione del padiglione centrale e la riconversione dell’ospedale in polo multifunzionale con forte vocazione riabilitativa».

Vi è poi «la necessità di mantenere una gestione pubblica della struttura, con la possibilità di aprire un confronto tecnico-politico per attività complementari garantendo l’ampliamento del numero e della tipologia di servizi offerti ai cittadini della Comunità Montana e della Provincia di Varese, insieme al reintegro di figure specializzate come medici, fisioterapisti, infermieri e personale di supporto all’interno dei padiglioni riabilitativi per il recupero di posti letto». Altri passi necessarie sono «il reintegro di strumentazioni che garantiscano il mantenimento di servizi essenziali e di eccellenza e l’integrazione della struttura con ambulatori specialistici anche a supporto della normale attività di reparto».

 

p.rossetti

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