VARESE – Sono dodici gli attivisti colpiti da provvedimento del foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno nei Comuni di Ferno e Somma Lombardo, a seguito degli avvenimenti accaduti il 14 febbraio all’aeroporto di Malpensa.
Quella mattina, infatti, alcuni attivisti di “Ultima Generazione”, così come accertato dall’ufficio di Polizia di Frontiera di Malpensa, hanno aperto un varco nella recinzione che delimita l’aera aeroportuale, mediante l’uso di una tronchese, introducendosi illecitamente all’interno dell’area, per poi dirigersi verso gli spazi di sosta e manovra degli aeromobili ed incollarsi alla pavimentazione stradale, con apposita colla; altri manifestanti, quelli rimasti all’esterno, invece, si sono posizionati davanti all’ingresso degli uffici della predetta società, imbrattando con vernice colorata la facciata dell’immobile ed applicando sulle vetrate alcuni volantini relativi alla protesta; altri hanno bloccato le corsie di ingresso e uscita per i veicoli, sedendosi ed incollandosi anche loro alla pavimentazione, impedendo di fatto il passaggio dei mezzi in servizio aeroportuale. Sono perciò tutti stati deferiti all’autorità giudiziaria, a vario titolo, per i reati di danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di cose altrui, in concorso, e resistenza a pubblico ufficiale. nella medesima circostanza veniva contestata loro la violazione amministrativa in relazione ai divieti di stazionamento o di occupazione di spazi previsti dalla vigente normativa a tutela delle aree interne delle infrastrutture aeroportuali, con intimazione dell’ordine di allontanamento per 48 ore cosiddetto “daspo urbano”.
Il Questore di Varese, grazie alla successiva attività espletata dalla Divisione Polizia Anticrimine, ha emesso nei confronti di dodici attivisti il provvedimento del foglio di via obbligatorio. I provvedimenti di prevenzione sono stati notificati in ambito nazionale e, in alcuni casi, i soggetti sono stati rintracciati nel corso di ulteriori iniziative di protesta, organizzate di recente presso altre città italiane e balzate agli onori della cronaca perché hanno preso di mira monumenti di interesse storico o perché hanno comportato il blocco di importanti arterie stradali di città metropolitane.