Decollo da Malpensa alle 7.15, scalo a Vienna, arrivo a Mosca alle 14.50 locali. Inizia stamattina di buon’ora la prima trasferta russa nella storia dell’Unendo Yamamay. Domani alle 19 ora moscovita (in Italia saranno le 17) Marcon e compagne affrontano la Dinamo Mosca nella seconda giornata del girone C di Champions League.
L’agevole 3-0 su Urbino ha riacceso la scintilla dopo due ko consecutivi: la gara di domani dirà se davvero le farfalle hanno ricominciato a volare alto.
«Il 3-0 di domenica ci serviva per darci la carica dopo un momento un po’ così – conferma Helena Havelkova, tra le migliori in campo contro Urbino – Quello che ci vuole in questo momento è proprio questo: carica, fiducia in quello che stiamo facendo. All’inizio è normale qualche passaggio a vuoto, soprattutto quando ci si allena poco tutte insieme, come è capitato a noi per colpa dei vari acciacchi».
Certo, vincere allo Sports Palace Druzhba, o quantomeno fornire una prestazione positiva, potrebbe far davvero svoltare la stagione biancorossa: «Ma più che una svolta – obietta HH16 – ci serve un po’ di tempo per crescere. È tutto collegato: se ci alleniamo bene arrivano le vittorie, e con queste cresce anche la fiducia. Finora gli infortuni hanno ostacolato il nostro lavoro. Ma vedrete che, appena riusciremo a lavorare tutte insieme per più giorni consecutivi, i risultati si vedranno».
Quando potremo ammirare, dunque, una Unendo Yama al top? «Mi piacerebbe dire “subito”, ma non posso precisare una data: posso dire però che siamo sulla buona strada. Sappiamo che ci sono grosse aspettative su di noi, e vogliamo accontentare tutti il prima possibile».
Intanto la capitana del triplete sta sempre meglio: «Ho passato un periodo non facile perché non riuscivo ad allenarmi a causa dei problemini muscolari – ricorda Helena – Adesso però ho ricominciato a lavorare tutti i giorni e di conseguenza mi sento meglio».
Se per l’Unendo Yamamay quella di domani sarà la prima partita in Russia, lo stesso non può dirsi per Havelkova, che nella stagione 2012/13 ha vestito la maglia della Dinamo Krasnodar: «Sulla Dinamo Mosca di oggi posso dire poco – precisa la campionessa ceca – Ovviamente conosco bene Nataliya Goncharova-Obmochaeva, che è fortissima. Di sicuro si tratta di una squadra temibile: il livello della pallavolo russa è buono, tutte le ragazze sono molto alte. È un volley diverso da quello che si gioca in Italia: meno veloce, basato prevalentemente sul muro e l’attacco, un po’ meno sulla difesa».
Per tentare il colpaccio, serviranno tutta l’esperienza e il carisma di HH16, che risponde così quando le chiediamo se abbia ritrovato un ambiente bustocco diverso rispetto a quello che aveva lasciato: «L’unica differenza è che… ci sono ancora più passione e voglia di vincere. Contro un avversario non di alta classifica come Urbino c’era tantissima gente al palazzetto: il tifo di Busto è unico».
«Poi – osserva – ho notato che, rispetto a quando sono andata via, ci sono più aspettative attorno alla squadra, il pubblico è più esigente: ma è giusto che sia così, visto che questa squadra è stata costruita per ottenere risultati importanti».