Daverio, la banda del bucofallisce il colpo grosso

Daverio Rapina a mano armata alla filiale della Banca popolare di Bergamo a Daverio. Ieri mattina una coppia di rapinatori, brandendo minacciosamente in pugno una pistola e un taglierino, ha fatto irruzione all’interno della filiale di via Giovanni XXIII poco prima dell’orario di apertura. Si sono intrufolati attraverso un buco ricavato tra le sbarre metalliche di un ingresso posto sul retro. I due malviventi avevano il volto travisato da un passamontagna e pochissima voglia di scherzare, tanto che per agire indisturbati non hanno esitato a rinchiudere per circa mezzora i due bancari all’interno

dei bagni sotterranei. I due rapinatori, forse italiani, alla fine si sono dovuti accontentare di un magro bottino di circa un migliaio di euro. Tanta paura, molta concitazione ma fortunatamente nessun ferito. E’ questo il bilancio di una giornata da incubo che avrebbe potuto avere un epilogo ancora più pesante se i due impiegati di banca non avessero mantenuto il sangue freddo, nonostante la sempre presente minaccia di una pistola. Anche perché tutto si è svolto molto rapidamente secondo una dinamica alquanto singolare. E così quella che doveva essere l’ultima giornata di lavoro prima di un tranquillo week end si è trasformata in un venerdì nero.

Quei concitati momenti sono ancora nella mente del direttore, Ambrogio Colombo, ex assessore del Comune di Malnate: «Sono arrivati dal retro – racconta – e hanno atteso che entrassimo in ufficio. In pochi istanti sono spuntati dal nulla, ci hanno spintonato intimando di seguire le loro indicazioni. Avevano una pistola e un taglierino. In quei frangenti, anche se non è molto facile, è indispensabile mantenere la calma. Ci ripetevano di stare tranquilli e di non fare scherzi. Io cercavo di rassicurare il mio collega, hanno visto che non facevamo opposizione». A questo punto i rapinatori si sono rivolti ai due dipendenti di banca chiedendo l’apertura delle casse. «Gli ho spiegato – racconta Colombo – che avrebbero dovuto attendere perché le casse erano temporizzate, così si sono limitati a svuotare l’unica accessibile».
I rapinatori, però, avevano tutta l’intenzione di compiere il colpo grosso attendendo la riapertura delle casse. Nel frattempo, evitando di essere intralciati, hanno accompagnato i due bancari nei bagni al piano inferiore: «Eravamo chiusi dentro – racconta il direttore – e ci siamo rimasti per circa mezz’ora». Al piano di sopra, però, qualcosa è andato storto. Un cliente della filiale, avendo notato dall’esterno un uomo incappucciato che tratteneva il direttore, ha lanciato l’allarme. E i rapinatori, forse sentendosi braccati, hanno abbandonato la filiale. «Avevo notato il cliente – dice il bancario – e speravo che chiamasse subito i carabinieri. A un certo punto abbiamo sentito dei passi, speravamo si trattasse delle forze dell’ordine. Per fortuna si trattava proprio dei carabinieri. Ci hanno aperto la porta e siamo usciti».
Pino Vaccaro

f.artina

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