Daverio, la polizia localeferma le nozze "clandestine"

DAVERIO Erano pronti a sposarsi, a pronunciare il fatidico sì, promettendosi amore eterno davanti al sindaco di Daverio, Alberto Tognola. Lei 36enne di Porto Ceresio, lui 25enne marocchino, clandestino. Quel bel sogno, quel progetto di vita o forse più semplicemente quel matrimonio di comodo, non si è mai concretizzato, complice un intervento tempestivo degli agenti di polizia locale della Valbossa, che hanno bloccato la coppia prima che mettese piede in municipio. Ancora una volta, quindi, come è

già capitato in altre circostanze nella provincia di Varese, è stato fermato un matrimonio tra un cittadino di nazionalità italiana e un extracomunitario irregolare. In molti casi – ma non è detto che anche questo episodio sia di questo genere – unioni di comodo programmate appositamente per accelerare l’iter per il riconoscimento dello status di cittadino italiano e quindi di regolare. In questo caso gli agenti di polizia locale stanno indagando in diverse direzioni per chiarire i fatti. Anche il sindaco di Daverio, Alberto Tognola, ha evitato di entrare nel merito nella storia: «In questo momento – dice il primo cittadino – preferirei non commentare. Il giovane era in possesso di un attestato d’indentità del Consolato di Milano, mancava l’autenticazione del Console e abbiamo chiesto l’autenticazione in Prefettura. Se è stato fatto questo intervento da parte delle forze dell’ordine evidentemente c’erano gli elementi per farlo». Sta di fatto che il giovane, invece di sposarsi, è stato denunciato a piede libero.

b.melazzini

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