– Matteo Perucchini si sta ancora meritamente godendo qualche giorno di vacanza ad Antigua nei Caraibi, dove è giunto la scorsa settimana dopo 52 giorni di navigazione solitaria dell’Atlantico su una barca a remi, che gli è valso il primo posto tra gli equipaggi solitari in questa incredibile gara. Siamo riusciti a raggiungere il superatleta di Leggiuno al telefono.
Un’esperienza unica, più di così non potevo chiedere: è stato davvero tutto bellissimo. Erano 10 anni che sognavo di attraversare l’oceano a remi e quindi questa impresa la dedico a me stesso. La vittoria e il primo posto tra gli equipaggi solitari la dedico ai miei genitori, alla mia ragazza, ai miei familiari e a tutti coloro che mi hanno supportato in questi 2 anni di preparazione, oltre ovviamente a tutta Leggiuno, che mi ha incoraggiato in maniera incredibile.
Sicuramente la serie di temporali tropicali che ho incontrato durante l’ultima settimana; temporali molto intensi a causa dei quali ho perso un remo, del materiale e anche la giacca da mare per ripararmi. Una notte mi sono ribaltato cinque volte e ho perso il controllo della barca, che sono riuscito a riprendere soltanto qualche ora dopo.
Remare al buio di notte con i temporali è stato uno degli aspetti più difficili, ma il grande allenamento che ho fatto anche a livello mentale mi ha aiutato moltissimo a superare questi momenti e a pensare soltanto a remare per arrivare ad Antigua.
Gli incontri con le balenottere e i delfini sono stati bellissimi e anche il vedere terra dopo tanto tempo è stato emozionante, quasi un’allucinazione. È stato fantastico anche essere seguito da tanti pesci che non ho avuto il coraggio di pescare perché dopo tutta la compagnia che mi hanno fatto non sarei riuscito a mangiarli.
Dobbiamo ancora tirare le somme, ma sembra che sia andata abbastanza bene, anche perché ci tenevo davvero molto.
Adesso mi voglio dedicare alla mia famiglia e alla mia fidanzata Rebecca e poi al lavoro; approfitto per ringraziare pubblicamente i miei due soci che mi hanno permesso di realizzare il mio sogno, lavorando anche per me nella nostra aziende di consulenze per l’industria farmaceutica che abbiamo in Inghilterra.
La porterò in Inghilterra dove c’è un mercato interessato a questo tipo di imbarcazione; ovviamente mi piacerebbe tenerla ma non è purtroppo possibile.
Anch’io non vedo l’ora; sto programmando il viaggio a Leggiuno. Se tutto va bene dovrei essere lì per la fine di febbraio; spero di riuscire a fermarmi una settimana per poter incontrare tutti e ringraziare di persone per il grande supporto che il mio paese mi ha dato anche durante la traversata.