Solitamente il centro di una città dovrebbe essere il fiore all’occhiello, la classica istantanea da inserire in una cartolina, un biglietto da visita pronto da mostrare ai visitatori che per la prima volta mettono piede in un posto “straniero”.
Purtroppo però anche i salotti buoni mostrano delle crepe nemmeno troppo nascoste, perché spesso dietro un palazzo antico si nasconde una ferita, su un viottolo affascinante che trasuda storia è facile intravedere o addirittura “sentire” con la propria auto buche e altri segni di abbandono.
Senza dimenticare case ormai prossime al crollo, graffiti di dubbio gusto capaci di rovinare l’entrata di una banca, come si può vedere in via Europa, dove qualche innamorato ha ben pensato di scrivere le sue emozioni a caratteri cubitali con una bomboletta spray. La domanda nasce spontanea: in un periodo cupo, dove tutti cercano di ingegnarsi per andare avanti è sempre bello leggere o sentire parole dolci, ma forse, almeno in questo caso, non sarebbe bastato un biglietto accompagnato da una dozzina di rose rosse? Nel centro cittadino anche le denominazioni di vie e piazze presentano i segni del tempo e dell’incuria, un esempio su tutti quella che campeggia nella centralissima San Michele, proprio a sinistra della chiesa, dove una targa scolorita avrebbe bisogno di un restauro in piena regola.
Pochi metri e ci si imbatte in via Matteotti, una delle strade più antiche della città che purtroppo da anni presenta una situazione che sembra di impossibile risoluzione. Case diroccate per fortuna “protette” da transenne, anch’esse ormai prossime alla ruggine, se ne stanno in bella mostra, perdendo giorno dopo giorno un pezzo di intonaco, diventando luogo di ritrovo di sbandati e ubriaconi: basta infatti notare per terra la grossa quantità di lattine di birra e cartoni di vino,
oltre a tutta la sporcizia che campeggia intorno per capire che la situazione sta ormai sfuggendo di mano, con un centro cittadino sempre meno spesso luogo di ritrovo per giovani e al contrario ricettacolo per sfaccendati che passano il loro tempo ubriacandosi. Ci si sposta nel rinomato quartiere frati, tra cambi di direzione e segnaletiche stradali che farebbero impallidire anche una bussola, è molto facile notare buche sull’asfalto di medie dimensioni, così come tombini decisamente pericolosi, soprattutto in via Ponchielli.
Anche da queste parti le brutte frequentazioni non mancano, fuori dalla Chiesa dei frati infatti è un continuo via vai di ubriaconi che chiedono (molto spesso dando fastidio) l’elemosina, alcuni di loro dopo aver fatto il pieno (non di monete ma di vino) vanno a urinare al primo angolo di strada.
A pochi metri del quartiere la tanto bistrattata e criticata stazione ferroviaria, con una sala d’aspetto logora e dei servizi che di igienico non hanno nulla, con un parcheggio (quello di via Gorizia e via Redipuglia) pronto ad allagarsi dopo un breve acquazzone, trasformandosi in uno stagno dove i malcapitati pendolari cercano in ogni modo di non caderci dentro.
La carrellata del degrado si chiude mestamente a una manciata di chilometri dalla stazione, in zona Cinque Ponti, sui quali (ancora oggi, nonostante le proteste) è obbligatorio avere quattro occhi per non incagliarsi in qualche cratere.
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