da ieri è a tutti gli effetti l’arcivescovo di Milano. Nella prima Messa celebrata in Sant’Ambrogio si presenta con la sua proverbiale modestia: «Scusate se ho rubato la scena, sono diventato un po’ personaggio». E mette subito in chiaro alcune delle priorità del suo episcopato: i giovani e la famiglia. Il suo modo di fare, che per certi versi ricorda la semplicità con cui Papa Francesco si presentò al mondo (con quelle espressioni non convenzionali come il “buon pranzo” augurato alla folla dal Palazzo Apostolico dopo il suo primo Angelus), continua a stupire.
Ieri don Mario, al termine della sua prima celebrazione eucaristica da arcivescovo di Milano nella Basilica di Sant’Ambrogio, ha sfoggiato la stessa autoironia di quando fu festeggiato nella sua Jerago appena dopo la sua elezione alla guida della Diocesi («Per ora sono solo stato dimesso da vicario e sono un po’ disoccupato…» aveva affermato di fronte ai fedeli del suo paese).
«Oggi – le parole del neo-arcivescovo nel salutare i presenti alla fine della Messa – ho rubato un po’ la scena a Giusy e Anna (le due religiose che ieri hanno ricevuto i voti perpetui, ndr) e mi scuso con loro, perché sarebbe il primo giorno per cui, per la bontà di Papa Francesco, ho assunto l’incarico di arcivescovo di Milano. Sono diventato un po’ un personaggio».
Tra gli applausi dei fedeli, Delpini ha anche scherzato, sempre sorridendo, sul piccolo “circo mediatico” che lo ha seguito nella sua prima celebrazione ufficiale: «Non mi ero mai accorto che fotografi, giornalisti e cineoperatori fossero così appassionati di pontificali solenni, anche un po’ lunghi». Toni amichevoli a parte, il primo atto ufficiale dell’Arcivescovo dopo la presa di possesso dell’incarico è stata l’occasione per mettere in chiaro le priorità del suo episcopato.
«Queste giovinezze che giungono a compimento in una decisione definitiva sono una delle premure pastorali – ha detto alle due suore – come quella che si viva la giovinezza non come un parcheggio, ma come un cammino e una scelta definitiva». Poi ha aggiunto: «Nel primo giorno del mio episcopato ho celebrato una professione solenne e oggi sarò a un incontro di famiglie numerose (a Flero, in provincia di Brescia, ndr). Questo mi permette di evidenziare alcune priorità che ci stanno a cuore». Nella cerimonia in Duomo che ha sancito la presa di possesso dell’incarico da parte di don Mario Delpini, il vescovo ausiliario aveva ricordato le parole del neo-arcivescovo sulla necessità di un «sostegno sinodale che compensi» la sua «inadeguatezza» all’incarico, visto come «un’impresa corale e non solitaria».