Subire un borseggio è certamente qualcosa di odioso ed inaccettabile, ma se il furto avviene addirittura in una chiesa, per giunta durante la celebrazione di una messa, a subentrare sono anche frustrazione e delusione.
Teatro dell’insolito, ma non troppo, furto di una borsetta ai danni di una parrocchiana, è stata la chiesa di Sant’Anna a Besozzo inferiore, durante la celebrazione di una messa feriale, qualche giorno fa. Borsetta ritrovata poi a Malgesso, per fortuna con tutti i documenti, il giorno successivo, ma dei 40 euro custoditi dalla vittima nel portafogli, nessuna traccia.
Da una prima ricostruzione del fatto, sembra che il furto abbia avuto luogo quando la parrocchiana, verso la fine della celebrazione eucaristica, si è alzata dalla sua panca per andare ai piedi dell’altare a ricevere la comunione, lasciando così incustodita la borsetta. Pochi secondi fatali, perché una volta ritornata al suo posto, la borsetta non c’era già più.
Molto probabile che il ladro, curando i movimenti della vittima, abbia agito con premeditazione e destrezza,
compiendo il più semplice dei furti e mettendo le mani sulla borsetta incustodita.
Azione facilitata dal fatto che la vittima era seduta nelle panche verso il fondo della chiesa. In questo modo, il ladro, approfittando del fatto che i fedeli erano in fila per ricevere la particola e quindi concentrati nella preghiera, ha potuto appropriarsi, senza nessuna difficoltà, della borsetta della parrocchiana, dileguandosi rapidamente, senza dare nell’occhio, dalla porta d’uscita. Quando la vittima si è accorta di aver subito il furto era ormai troppo tardi; il ladro aveva fatto perdere le sue tracce e con lui il bottino.
Un episodio analogo era già capitato nelle chiese di Besozzo, ma diversi anni fa. Durante la celebrazione di ieri mattina a Sant’Anna, i sacerdoti della comunità pastorale besozzese, senza voler generare allarmismi inutili, hanno raccomandato ai fedeli di fare attenzione e di tenere sempre custodite borsette e oggetti personali, portandoli con sé anche quando ci si alza e si va ai piedi dell’altare a ricevere la comunione.
Tra i parrocchiani di Besozzo ovviamente ieri, non si parlava d’altro. «Nemmeno in chiesa si può più stare tranquilli – commenta una signora – non c’è più rispetto per le persone, né per la religione, né per i luoghi di culto; sono indignata e preoccupata perché di questo passo non so davvero dove andremo a finire».