Derubato in SvizzeraSalvato dal pizzaiolo

MALNATE Hanno sfondato il vetro dell’auto in pieno giorno, trafugando rapidamente contanti e oggetti preziosi, e poi si sono dati alla fuga veloce tra le viuzze del posto cercando di confondersi tra la massa. Non ci sarebbe nulla di che meravigliarsi se il contesto fosse la solita periferia di una delle maggiori città italiane. Sarebbe un film già visto con una trama talmente nota da rendere persino inutile l’esercizio di raccontarla ancora una volta. E già perché

il giovane Andrea, residente a Malnate, non è stato derubato né a Scampia, né a Quarto Oggiaro e neppure in qualche altro angolo di italico degrado, ma nel salotto buono della Svizzera francese, nella piazza centrale di Ginevra. E così, almeno per un giorno, quei dogmi sull’ineguagliabile grado di sicurezza elvetica diventano un po’ meno rigorosi. Soprattutto se certi episodi avvengono nel cuore dell’elegantissima Ginevra, laddove il presidio della polizia, almeno si presuppone, sia insuperabile. Evidentemente l’occasione fa l’uomo ladro e i confini territoriali contano poi fino a un certo punto. «E’ successo l’altro giorno tutto in cinque minuti – racconta il giovane malnatese – quando intorno alle 14.30 sono salito in una palazzina di Ginevra per lavoro e quando sono tornato alla macchina ho visto che qualcuno aveva rotto il vetro rubandomi tutto». Credendo forse che in Svizzera certe cose non potessero capitare, il ragazzo aveva lasciato in auto i soldi, circa 800 euro, i documenti, due cellulari e una penna a sfera Mont-Blanc. In pochi istanti il ladro ha trafugato ogni cosa, ripulendo l’abitacolo da cima a fondo. Da quel momento per Andrea è stata un’odissea: «Ora – dice – ci rido su, ma in quel momento il nervosismo è stato fortissimo. Ero rimasto senza soldi, senza cellulare e con pochissima benzina nel serbatoio. Sono arrivato a Losanna sperando ci fosse un cliente a cui poter chiedere aiuto ma purtroppo era chiuso, così mi sono rivolto alla pizzeria italiana “La Molisana”. Mi hanno prestato i soldi e vorrei ringraziarli». Solo alle 2.30 di notte, dopo mezza giornata da incubo, il giovane è riuscito a far ritorno a Malnate.

b.melazzini

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