Saccheggia la borsa della sua parrucchiera: è finita in manette incastrata dalle telecamere posizionate all’interno del negozio. I carabinieri della stazione di Cuvio hanno arrestato la donna, varesina di 40 anni, incensurata e benestante, l’altro ieri in flagranza di reato al termine dell’indagine coordinata dal pubblico ministero . Lo scorso 23 dicembre, infatti, nello stesso negozio di Cuveglio erano state “ripulite” le borsette di altre due clienti. In quel caso il ratto aveva fruttato quasi 500 euro,
decisamente sufficienti per saldare taglio, piega, colore e anche un bel massaggio della cute. Dai due portafogli presi di mira erano infatti stati prelevati 350 euro in contanti in un caso e 175 euro nel secondo caso. Le borse erano state appoggiate nella sala d’aspetto del negozio di parrucchiera; la titolare era al lavoro, ovviamente, e le clienti erano a loro volta distratte: si stavano infatti facendo tagliare i capelli. In quel negozio ci si conoscono un po’ tutti, nessuno era mai stato derubato. Alle borse, visto che tutti si sentivano sicuri, nessuno aveva badato. Sino alla scoperta del furto. Furto regolarmente denunciato. C’erano stati sospetti, c’erano state ipotesi, visto che la quarantenne si era miracolosamente salvata dal passaggio del ladro misterioso. Nessun estraneo era entrato in negozio, l’autore del furto doveva per forza nascondersi lì. I carabinieri di Cuvio, d’intesa con il pubblico ministero Palomba, aveva quindi posizionato delle telecamere all’interno del negozio. Se il ladro era, come si supponeva, una persona conosciuta e che frequentava il negozio sarebbe probabilmente tornato a colpire. E così è stato lo scorso 8 gennaio. La varesina ha preso di mira questa volta la borsa della titolare dell’esercizio commerciale. E’ stata ripresa in diretta mentre dal portafoglio della titolare sfilava una banconota da 20 euro e una banconota da 10 euro. I carabinieri, che l’hanno vista agire, sono intervenuti immediatamente a colpo sicuro facendo scattare le manette con l’accusa di furto aggravato. La donna è stata messa agli arresti domiciliari e ieri mattina l’arresto è stato convalidato in sede di udienza direttissima. La donna, difesa dall’avvocato , davanti al giudice e al pubblico ministero d’udienza non ha saputo spiegare il perché dei furti. La quarantenne è sposata a un imprenditore di successo e gode di un tenore di vita più che discreto. Lei stessa ha spiegato di aver agito come in preda a uno stato confusionale. Non ha negato gli addebiti e ha immediatamente patteggiato una pena detentiva di un anno (pena sospesa). Il giudice le ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravati e l’accusa è diventata di furto semplice e non aggravato.