VARESE – Un uomo di 57 anni, arrestato nel settembre scorso per furto, si è suicidato nel carcere di Varese. Si tratta di un detenuto italiano che si è impiccato nel bagno della sua cella. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari.
“Sale così a 54 il numero dei detenuti che in questo tragico 2024 si sono suicidati, dato a cui sommare i 6 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che, parimenti, si sono tolti la vita. Ormai non passa giorno in cui le carceri non dispensino morte, oltre all’ ‘ordinaria’ sofferenza. Una tragedia senza fine e, nostro malgrado, incapace di suscitare adeguate reazioni nella maggioranza di governo”, afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Quelli che stiamo raccontando sono numeri pazzeschi, senza precedenti, inumani persino per un paese totalitario, figuriamoci per uno che voglia concretamente dirsi democratico e civile. Ci chiediamo quale debba essere il prezzo di vite da pagare prima che il Ministro Nordio, che a questo punto temiamo abbia frainteso il suo ruolo di ‘guardasigilli’, e il Governo Meloni assumano provvedimenti concreti, capaci di incidere sulla gravissima emergenza in essere e fermare l’ecatombe. Perché è chiaro a tutti che il decretino varato qualche giorno fa, oltre a essere quasi inutile quando non dannoso, potrebbe persino aver sortito l’effetto contrario a quello sperato avendo disilluso le moltissime aspettative sul tema”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Omicidi, suicidi, stupri, risse, aggressioni, violenze di ogni genere, evasioni, devastazioni, traffici illeciti e molto altro ancora. È evidente che le carceri non stiano assolvendo a nessuna delle loro funzioni e siano diffusamente fuori legge. Chi ha il dovere d’intervenire e non lo fa ne ha la piena responsabilità politica e morale e, forse, non solo”, conclude De Fazio.