– Sono arrivati in paese da qualche giorno e all’insaputa di tutti, a partire dall’amministrazione comunale. Stiamo parlando dei dieci profughi, tutti giovanissimi e provenienti dall’Africa, ospiti a Luvinate, grazie alla disponibilità di alcuni privati, residenti in centro paese, che hanno dato in affitto ai migranti due appartamenti di loro proprietà, tramite una cooperativa, che opera su autorizzazione della Prefettura di Varese.
Il fatto di essere tenuto all’oscuro di tutto non ha fatto piacere al sindaco , che ha ricevuto diverse segnalazioni da suoi concittadini sulla presenza di un gruppo di profughi a Luvinate. «Nessuno ha ritenuto di prendere contatto in modo ufficiale con il Comune, che ricordo ha il compito di sostenere e promuovere la sicurezza e l’integrazione di tutti i cittadini che vivono nella nostra comunità» afferma il primo cittadino, che incontrerà la prossima settimana la cooperativa coinvolta nell’operazione.
«La mancanza di condivisione non è il modo più opportuno per creare quel clima di fiducia per affrontare, ciascuno nei propri ruoli, tale significativa novità, anche nell’interesse delle persone accolte o da accogliere – prosegue Boriani – l’accoglienza quando promossa, deve essere fatta con corresponsabilità, in modo ordinato e rispettoso dei luoghi e delle persone in cui questa si verifica». Dopo le rimostranze del sindaco, è stato fissato un incontro tra Comune e cooperativa che avrà luogo la prossima settimana. «E’ evidente che i migranti hanno bisogno di aiuto – precisa il primo cittadino – ma l’accoglienza va organizzata con logica, per integrare il più possibile queste persone nel contesto sociale del nostro paese».
Un esempio di progetto di integrazione è quello promosso dal vicino Comune di Comerio, dove presto i sette migranti ospiti, saranno in grado di svolgere lavori socialmente utili coordinati dall’amministrazione comunale. Senza contare che nella piccola Luvinate, che conta circa 1.300 abitanti, potrebbero arrivare presto altri profughi, ospiti della ex casa parrocchiale, come annunciato in chiesa qualche settimana fa dal parroco don .
Il gruppo di volontari si è formato e sta predisponendo la struttura, che necessita di alcuni lavori, per l’accoglienza di un numero ancora imprecisato di migranti; anche in questo caso, il Comune non è stato interpellato. «Come amministrazione – conclude Boriani – ci sta a cuore quello che ci compete, ovvero la legalità e l’accoglienza, obiettivi su cui peraltro lavoriamo nel silenzio ma con molta operosità; per questo ci aspettiamo di essere informati e interpellati».