– Deve andare a Milano per la visita che le permetterà di ottenere il tesserino per posteggiare negli spazi riservati ai disabili. Ha chiesto al Comune un permesso temporaneo per lasciare l’auto vicino alla stazione, ma le è stato negato.
«Io vorrei fare le cose per bene, ma non so come», spiega La Provincia aveva già raccontato la sua storia: affetta dalla sindrome di Ehlers-Danlos, patologia genetica che le causa continue lussazioni e dolori articolari. Una malattia talmente rara che la diagnosi è arrivata solo a giugno di quest’anno. «Me l’ha fatta un medico di Roma, che però non può rilasciare i documenti per la richiesta del posteggio per i disabili validi in Lombardia». Per questo la settimana prossima sarebbe dovuta andare a Milano, anche se «mi hanno rinviato l’appuntamento a gennaio».
Ma questo semplicemente sposta in là il problema. Nel capoluogo Lila deve andare a farsi visitare e ottenere le carte da portare all’Asl, per iniziare tutta la “trafila” burocratica per ottenere il permesso di parcheggiare nei posti riservati ai disabili. Il problema è arrivare in stazione. Finché si tratta di muoversi per Gallarate, questa ragazza non ha problemi a guidare. Il fatto è che ha bisogno di parcheggiare vicino allo scalo: «io mi muovo con due stampelle e un tutore ad una gamba. Non posso camminare a lungo, altrimenti rischio di cadere».
E una caduta, per una persona nelle sue condizioni, può avere conseguenze molto gravi. Per questo ha telefonato all’ufficio Tecnico del traffico, chiedendo se non sia possibile avere un permesso temporaneo. In questo modo potrebbe posteggiare in stazione negli spazi dei disabili e andare a Milano.
«Mi hanno risposto che non esistono». Possibile? «Io so che esistono permessi temporanei per l’accesso alla zona a traffico limitato, per il carico e scarico, mi sembra strano che non ci siano per i disabili». Troppo lontano l’autosilo di piazzale Europa, per non parlare dell’area mercato di via Torino. Lila ha bisogno di posteggiare vicino alla stazione. Perché non chiede un passaggio? «Vorrei evitare di rompere le scatole. E poi ho 40 anni e voglio conservare un minimo di autonomia»,
spiega. «Certo», ammette, «potrei prendere un taxi, sarebbe una soluzione. Ma mi pare assurdo che non si venga incontro ad un cittadino». Che oltretutto chiedere di agire secondo le regole, invece di «piantare lì la macchina e via». Il risultato è che «sono delusa», conclude, «fa specie che si possa avere un permesso temporaneo per entrare in zona pedonale per il mercatino di Natale e non per posteggiare negli spazi riservati ai disabili».