Disabile racconta: «com’è difficile fare il passaporto»

Due rampe di scale seduta sulla sua sedia a rotelle, sollevata da quattro poliziotti gentili che l’hanno portata fino all’ufficio passaporti del commissariato di Gallarate, al secondo piano dell’edificio di via Ragazzi del ’99.

– Soltanto così, ieri mattina, , dalla nascita impossibilitata a camminare, ha potuto raggiungere lo sportello per sbrigare le pratiche che le consentiranno di avere un documento utile per l’espatrio.
«Siamo alle solite – commenta la donna – Ho trovato massima disponibilità e attenzione e posso solo ringraziare i poliziotti che mi hanno aiutata, ma resta il problema di un ufficio pubblico negato ai disabili a causa delle barriere architettoniche».

L’ascensore, in realtà, esiste, ma non funziona ormai da diversi mesi. Dal commissariato fanno sapere che è partita a tempo debito, appena riscontrato il guasto, la segnalazione al Comune di Gallarate, proprietario dell’immobile, che, a sua volta, ha indicato la ditta a cui rivolgersi. Ma il problema non è stato ancora risolto, nonostante i dovuti solleciti alla ditta da parte dello stesso commissariato.
Così Erminia si è trovata di fronte a un problema purtroppo spesso reale e,

per lei, insormontabile. «Avevo avvisato nelle note online che mi trovo su una sedia a rotelle e l’avevo ribadito anche telefonicamente», ricorda la donna. Il punto è che, al di là dell’ascensore rotto che verrà senz’altro riparato, ci sono anche tre gradini prima di arrivare al pianerottolo dove è possibile chiamare l’ascensore: «Chi non può fare le scale come fa?», chiede, ancora una volta, la donna, pensando non solo a se stessa.
Il vecchio edificio di via dei Ragazzi del ’99 non era certamente stato pensato senza barriere, ma ora esistono leggi che impongono l’abbattimento di queste stesse barriere architettoniche e indicano la necessità di rendere gli sportelli pubblici accessibili a tutti.

Ecco allora che Erminia Munari si permette di far presente anche l’altezza del banco al quale si è dovuta rivolgere per le pratiche utili a ottenere il passaporto, rilascio delle impronte digitali compreso.
«Diciamo che ci arrivavo a malapena con gli occhi – racconta – Anche qui ho trovato attenzione e cortesia da parte degli addetti, sui quali non posso proprio dire nulla. Ma devi sempre sperare di trovare qualcuno che ti aiuti».
Invece, chi è già in difficoltà, vorrebbe essere messo in condizioni di farcela da solo. «Anche andare in bagno è stato complicato: ho trovato sanitari impossibili da utilizzare. Fa niente, almeno sono riuscita a sbrigare la pratica passaporto», cerca di riderci su Erminia.