Vi siete divertiti? Sì, voi. Voi che per passare una serata diversa non avete trovato nulla di meglio da fare che tagliare la rete dell’azienda agricola di , strappare le piante di mirtilli, calpestare tutto. E non che sia stata la prima volta eh: no. Ce lo racconta lo stesso Ivan: «Sarà – ha detto il campionissimo – la decima volta. Adesso sono incazzato per davvero».
Tutti conoscono Ivan per quello che ha fatto in bicicletta, per quello che ha vinto. Non tutti sanno, però, che Ivan Basso con la moglie ha messo in piedi un’azienda agricola a Cassano Magnago dove produce mirtilli biologici. Un’azienda che funziona, nella quale lavorano ragazzi disabili, che regala speranze e frutti deliziosi. Da qualche tempo, i campi coltivati di Ivan sono la meta di qualche vandalo.
«Tagliano la recinzione, entrano, strappano tutto e se ne vanno. Non rubano nulla. Adesso basta, basta davvero. Oggi ci siamo riuniti con il sindaco e le forze dell’ordine: perché è ora di finirla. Io non ho nessuna intenzione di farmi giustizia da solo, ma di porre fine a questa cosa. Anche perché la mia azienda sorge nel mezzo dell’area Boza, un luogo che il comune ha reso più bello e a misura di persona. Io in quel parco ci vado con i miei figli e pensare che ci giri qualcuno armato di tenaglie non mi piace,
non mi piace per niente». Ivan Basso, in questa battaglia non è solo. No, anzi: «La comunità, unita e compatta, è con me: tutta Cassano. I clienti che vengono a comprare i mirtilli, gli amici che vengono a dare una mano solo per il piacere di stare insieme, i ragazzi che ci lavorano: tutto il paese. Tutti sono uniti nel voler dire basta a queste cose e a voler difendere la bellezza del nostro bellissimo comune. Io ai miei compaesani e alla mia comunità voglio dire solo una cosa: grazie, grazie a tutti».
Ivan e i suoi, hanno sistemato ogni cosa e oggi ricominceranno: «Ma l’atto vandalico di oggi, sarà l’ultimo: abbiamo istituito un servizio di guardie che monitoreranno l’area giorno e notte, e giusto nei giorni scorsi abbiamo installato attorno al perimetro dell’azienda agricola alcune telecamere a circuito chiuso. Non so se i fenomeni che hanno compiuto quel gesto stiano leggendo, ne dubito, ma glielo voglio comunque dire. Signori, spero per voi che siate stati abbastanza bravi a non farvi beccare dalle telecamere».