MILANO – Un fiocchetto lilla per sensibilizzare su anoressia, bulimia e tutti i disturbi del comportamento alimentare. Per trasmettere alle ragazze, ma anche ai ragazzi, che è importante amarsi e che l’immagine corporea riflessa nello specchio, per come è, non deve rappresentare qualcosa contro cui essere in lotta.
In previsione della giornata nazionale del Fiocchetto Lilla il 15 marzo, la Lombardia si prepara e organizza il progetto Settimana Lilla (dall’8 al 15 Marzo), che nasce da un’idea di associazioni operanti in Regione nel campo dei disturbi alimentari, guidate da Fondazione Maria Bianca Corno ETS. Verranno coinvolti nella sensibilizzazione anche i componenti del corpo di ballo e del coro della Scala, che indosseranno il fiocchetto il 15 marzo durante la giornata di prove de Les contes d’Hoffmann e condivideranno le immagini sui social. Saranno inoltre illuminati il 15 marzo il Pirellone e il Palazzo della Regione a Milano. Tante le attività presentate oggi in una conferenza stampa. Webinar, laboratori, spettacoli, incontri e lezioni sul corpo (sviluppo psico-corporeo in adolescenza, immagine corporea), l’alimentazione e il cibo (nutrizione, condotte alimentari, diete).
E’ stato organizzato poi l’11 marzo un convegno con Regione Lombardia su “Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: la Rete, un valore da potenziare”. “Il senso di paura, disorientamento, impotenza, rabbia e solitudine che accomuna le famiglie ci ha portato a unirci per aiutarci – afferma Anna Ballarino, membro dell’associazione Il filo lilla in rappresentanza dei genitori -. Le liste di attesa sono lunghe, le famiglie sono sempre alla ricerca di servizi per la presa in carico o per ricoveri urgenti dei figli. Ad esempio, in questi giorni, ci ha contattato una mamma di Varese con una figlia di 21 anni allettata che non riesce a trovare una comunità in Lombardia e i sanitari le propongono di rivolgersi a strutture in Sardegna. I pazienti sono in continuo aumento e non trovano servizi pubblici adeguati, mentre ci sono molti servizi privati dove le famiglie si rivolgono pur di salvare i propri figli spendono tantissimo per percorsi che durano anni. Stiamo aspettando che si insedi la nuova giunta e avanzeremo le richieste urgenti: la quantificazione dei malati e come implementare i servizi pubblici e integrarli fra loro”.