BESOZZO ”Personalmente mi sento onorato della querela! Il dito medio non era certo rivolto a lui, ma al solito concetto di bandiera, che siamo pronti a riconoscere solo dopo i riconoscimenti delle nostre bandiere nazionali!”. E’ il commento del senatore della Lega Nord, Fazio Rizzi, sindaco di Besozzo, dove domenica sera, Alessandro Pelagalli mente cantava ”L’Italia e il tricolore”, dallo stesso palco Bossi, Calderoli e Rizzi facevano il gesto del dito medio. Da qui, l’annuncio oggi della querela da parte del cantante contro gli esponenti della Lega. Rizzi cosi’ prosegue: ”Prendo atto della pretestuosita’ del gesto della querela, goffa espressione di una evidente sindrome da risarcimento…”
L’annuncio della querela è stato fatto in un’intervista a Repubblica. “Quando ho intonato le parole “Italia del tricolore, elevo al cielo la tua bandiera”, si è scatenato il finimondo. La cosa incredibile è che il tutto sia partito da due ministri della Repubblica italiana, non della Padania. Ho consultato una sentenza della Cassazione: mostrare il dito medio può essere considerato reato» ha dichiarato il cantante leccese. “Io ero su quel palco per lavorare – ha aggiunto – Però
a freddo mi è sembrato opportuno dimostrare la mia indignazione come cittadino. Senza contare che ci ho anche rimesso dei soldi: il compenso pattuito per la serata era di 250 euro, che sarebbero stati spartiti tra me e un’altra cantante con cui ho diviso il palco. Quando lei è andata a ritirare i soldi, gli organizzatori le hanno detto che 50 euro ci erano stati detratti perché avevamo cantato un’ora e mezzo, meno rispetto a quanto concordato. Ovvero, il tempo sottratto era quello dei discorsi di Bossi e Calderoli».
Pelagalli, ai primi di agosto, ha in programma un altro show, sempre a una festa della Lega, ma ad Azzate. Difficile però che il bis gli sarà permesso.
e.marletta
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