– Dopo un primo via libera concesso dalla Asl a inizio stagione (con tanto di definizione di acque “eccellenti”), ecco un nuovo e spiacevole stop alla balneazione.
Il campionamento eseguito a fine giugno nei pressi del Lido Circolo Sestese per la ricerca di indicatori d’inquinamento microbiologico nelle acque del lago Maggiore (proprio nei pressi della loro confluenza con il fiume Ticino) ha evidenziato una presenza di microrganismi superiore ai limiti di legge.
Pertanto l’Asl ha invitato il Comune a dichiarare temporaneamente la non balneabilità. «Si tratta di una situazione comune e ripetitiva – commenta il comandante della Polizia locale – L’innalzamento
della temperatura favorisce il proliferare delle alghe e dei microrganismi e il conseguente abbassamento del livello di ossigeno. L’Asl d’altronde ha i suoi parametri di riferimento e il sindaco è obbligato a recepirne le decisioni. Naturalmente questa ordinanza, emessa ai primi di luglio, va fatta rispettare fino a quando non sarà revocata».
Piuttosto salate le multe per chi non rispetterà il divieto: da 50 a 300 euro, con riduzione a 100 euro se si paga entro 60 giorni. Spiagge blindate anche ai falò e ai barbecue, soprattutto in questo periodo di grande siccità e di pericolo d’incendio. Nel regolamento approvato nel 2012 dall’attuale amministrazione comunale si fa espressamente cenno al divieto di cuocere cibi in aree pubbliche, di accendere fuochi a terra, di utilizzare attrezzature con combustibili solidi (legno, carbonella) o gas. Ma anche di bere alcolici in aree sensibili come parchi pubblici, scuole, cimiteri, luoghi di culto e stazione ferroviaria, campeggiare con tende o camper, utilizzare impianti elettroacustici di amplificazione e diffusione sonora che posano arrecare disturbo alla quiete pubblica.
Nei tratti comunali del fiume Ticino e del Lago Maggiore di competenza dell’autorità di bacino inoltre è vietato causare moto ondoso con mezzi a motore, scorrazzare con le moto d’acqua vicino alle rive e disturbare la quiete.Non manca anche quest’anno il no ai tuffi dal pontile: una misura di salvaguardia che ogni anno è regolarmente infranta da qualcuno che resta vittima della propria imprudenza. Soprattutto stranieri o villeggianti che non conoscono le correnti insidiose del fiume e che scelgono di sfidare i divieti, incuranti del pericolo.