LAVENO MOMBELLO Niente carri allegorici, gruppi mascherati, coriandoli e niente gastronomia. Insomma: niente carnevale lavenese. E’ amara, ma senza soluzione, la decisione presa ieri dal presidente della Pro Loco Laveno Mombello Dimitri De Ambroggi che ha dovuto cancellare, a meno di due giorni dal via, la storica manifestazione. Causa della sospensione le normative imposte da un decreto ministeriale, e “prescritte” dal comandante della polizia locale Alessandro Alberti. Una situazione scomoda ma inevitabile, anche se forse le cose avrebbero potuto essere chiarite un po’
prima.
Fatto sta che, con tutta la delusione del caso, ieri pomeriggio Dimitri De Ambroggi ha potuto solo divulgare la decisione con un comunicato, che oggi sarà distribuito ai negozianti del centro abbinato all’ordinanza “blocca carnevale”. «Visto il nullaosta rilasciato dal comando di polizia locale il 17 febbraio – ha spiegato il presidente della Pro Loco – viste le prescrizioni in esso contenute, visto che non ne ho le competenze richieste sono costretto, mio malgrado, ad annullare a 48 ore dell’inizio della manifestazione stessa, il Carnevale Lavenese».
Domani quindi non si svolgeranno nè la sfilata dei carri allegorici né quella dei gruppi, che avrebbero dovuto far tappa anche a Mombello, e non ci sarà nemmeno la gastronomia. «Questo – ha concluso De Ambroggi – pur conscio del danno economico per esercenti e commercianti, ma anche per l’immagine del paese e per quanti hanno lavorato alla realizzazione delle maschere e dei carri». In sostanza i vincoli imposti dal decreto e dalla polizia locale di Laveno, riguardano proprio l’idoneità dei carri, che sono equiparabili a veicoli in movimento e richiedono adeguate condizioni di sicurezza “certificate”. Un ostacolo insormontabile per la Pro Loco, che sarebbe stata responsabile di qualsiasi incidente.
Un primo commento è arrivato dal sindaco Ercole Ielmini: «Siccome il responsabile del procedimento – ha spiegato – che è il comandante della nostra polizia locale, ha nella sua autorizzazione messo una serie di vincoli, evidentemente la Pro Loco ha trovato difficoltà nel mettere in cantiere un carnevale che costringe la stessa Pro Loco, nella persona del suo presidente, ad assumersi responsabilità non di poco conto. Il dispiacere è naturale, ma io di certo non potevo sostituirmi al responsabile del servizio, perché non rientra nelle mie competenze. Non ci resta che prenderne atto anche se credevo che il Carnevale, visto quanto detto nei precedenti incontri, si potesse fare».
b.melazzini
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