MORNAGO «L’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi, e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti».
Deborah Scorrano lo scriveva lo scorso luglio sul suo profilo facebook. Non avrebbe mai immaginato che quel “post” sarebbe servito da lezione per i suoi compagni di scuola, che stamattina all’Ipc Falcone si ritroveranno con un banco vuoto in classe e tante domande senza risposta in testa.
A partire da Gaetano, Gato per gli amici e in rete,
il fidanzatino con cui era uscita sabato sera con gli amici e che era in macchina con lei. «Sai, ti amo» gli aveva “cinguettato” Deborah poche ore prima della tragedia, nell’ultimo messaggio lasciato su twitter al termine della lunga “messaggiata” quotidiana.
Gaetano ha 17 anni, vive ad Albizzate con la famiglia e con il fratellino, gioca a calcio a livello juniores e frequenta un’altra classe dell’istituto Falcone. Bravo in matematica e in grafica, è appassionato di tecnologie, tanto che gestisce un canale youtube dove periodicamente pubblica dei video realizzati insieme agli amici.
Si dice «profondamente addolorata e dispiaciuta» la dirigente dell’Ipc Falcone Carmela Locatelli, che ha saputo del tragico incidente da un docente dell’istituto e che stamattina incontrerà i genitori di Deborah per esprimere la vicinanza e le condoglianze di tutta la comunità scolastica.
Anche a Mornago, dove la ragazza viveva con la famiglia, la notizia della tragica scomparsa di Deborah Scorrano, morta a causa delle gravissime ferite riportate nel terribile incidente d’auto avvenuto sabato sera in via Bonacalza a Oggiona Santo Stefano, ha lasciato tutti sgomenti. Un dolore indescrivibile che ha unito via Pisacane, la zona periferica nella quale Deborah abitava, al centro abitato di Mornago, fino ad Albizzate e a Gallarate.
La giovane, infatti, che era molto conosciuta anche tra i coetanei di Albizzate e frequentava l’ultimo anno dell’indirizzo alberghiero all’istituto Giovanni Falcone di Gallarate.
Era originaria della provincia di Taranto ma viveva da sempre a Mornago con i genitori e il fratello più piccolo. Ieri mattina mamma e papa, distrutti dalla tragedia, si sono chiusi nel loro dolore. In via Pisacane il via vai di amici e parenti è stato incessante. «Era una ragazza piena di vita – racconta uno zio – aveva i sogni che hanno tutti i ragazzi di 17 anni. Sabato sera quando ho saputo quello che era successo non volevo crederci, un dramma che non si può spiegare. Non sono riuscito a dormire per tutta la notte. Non si può accettare la morte di una ragazza così giovane. Era straordinaria».
Deborah era attivissima oltre che molto impegnata per il suo paese. Faceva parte, infatti, del gruppo degli Amici dell’oratorio di Mornago: «Una cara ragazza, pensava prima agli altri – dice don Fernando Sguazza, parroco di Mornago – un fiore spezzato. Sempre disponibile, vivace. Era molto attiva in oratorio. In questo momento – aggiunge il sacerdote – vale la preghiera che è una luce, una consolazione, una speranza dentro la disgrazia. Bisogna essere presenti, le parole non servono, se una giovane vita se ne va per sempre non è come morire a 90 o 80 anni, è un’altra cosa».
Deborah faceva l’animatrice durante l’oratorio estivo ed era attivissima in occasione delle due grandi feste del paese, quella dell’asilo a maggio e la festa cittadina di settembre. «Non era di certo una ultras – racconta Davide, un amico dell’oratorio – ma aveva una bella passione per il calcio e per l’Inter».
s.bartolini
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