LUGANO – Domenica prossima il popolo svizzero è chiamato a esprimersi sulla tassazione delle multinazionali, la neutralità climatica e, per la terza volta, sulle misure anti-Covid. Stando agli ultimi sondaggi, i tre oggetti dovrebbero superare lo scoglio delle urne.
Il voto sulla tassazione degli utili delle grandi aziende internazionali si inscrive nel quadro della riforma avviata dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), di cui la Svizzera è membro, e mira a stabilire una maggiore equità fiscale su scala globale, imponendo un’aliquota minima del 15% per le multinazionali. Per introdurre questa tassazione minima, la Svizzera deve adattare la propria Costituzione e richiede quindi l’approvazione popolare. Il Consiglio federale (governo) ed il Parlamento sostengono il progetto. Ed è probabile che anche il popolo svizzero accetti ampiamente la riforma. Il 73% delle persone interpellate nell’ultimo sondaggio è infatti favorevole al progetto.
Il 18 giugno, il popolo è inoltre chiamato a votare sul referendum contro la nuova legge svizzera sul clima, lanciato dalla destra radicale. La legge, adottata dal Parlamento lo scorso autunno, si prefigge di raggiungere le “zero emissioni nette” di gas serra entro il 2050.Tutti i principali partiti del Paese, a eccezione dell’Unione democratica di centro (Udc) all’origine del referendum, sostengono la nuova legge sul clima. A due settimane dal voto, il 63% degli aventi diritto di voto era favorevole alla legge.
Benché la pandemia scatenata dal coronavirus sembri già lontana, il popolo svizzero è infine chiamato a votare domenica sulla base legale delle misure di lotta contro la pandemia di Covid-19. Il referendum è stato lanciato da movimenti contrari alle misure sanitarie. L’estensione della legge dota la Confederazione di una base giuridica per riproporre misure in caso di una nuova crisi pandemica. E la terza volta che le misure Covid sono oggetto di una votazione: nel giugno 2021, il popolo svizzero aveva accettato questa base legale con il 60,2% dei voti e nel novembre 2021 la percentuale di voti a favore era stata del 62%.