“Ho raggiunto migliaia di persone e capito che i social sono uno strumento utile per fare quello di cui mi occupo tutti i giorni: parlare di Dio. Non significa mondanizzarsi cambiare il linguaggio che usiamo per raggiungere i giovani”. Don Alberto Ravagnani, “Rava” per gli amici e per i suoi parrocchiani, così parla del suo essere diventato un prete influencer durante il periodo del lockdown, nell’intervista al Corriere della Sera di ieri a firma Silvia Morosi.
D’altronde lui, come tutti noi, ha imparato ad avere maggiore dimestichezza con videoconferenze e social network, ed ha provato ad usare i mezzi moderni per raggiungere i giovani a distanza e compiere così il suo mestiere di prete.
Alberto Ravagnani nasce a Brugherio 29 anni fa, nel 1993, e oggi svolge il suo incarico pastorale nella parrocchia di San Michele Arcangelo a Busto Arsizio (VA). Precisamente si occupa dell’oratorio di San Filippo Neri, incarico che gli ha causato un infortunio “mi sono appena rotto un braccio giocando con i ragazzi a castellone” dice.
La sua vocazione nasce in maniera spontanea, frequentando l’oratorio, senza una dimensione di fede vissuta in famiglia. «Volevo essere felice, come tanti adolescenti a quell’età, ma non riuscivo fino in fondo: non mi sentivo amato. Poi, con l’aiuto di don Pietro, durante una confessione, ho capito cosa mancava. Mentre parlavo delle ferite e del sentirmi inadeguato, ho sentito l’amore entrare dentro di me: era Dio. Sono tornato a casa che ero un’altra persona».
«Ho sempre frequentato il catechismo e l’oratorio, anche come animatore. Ero un ragazzo normale, forse un po’ chiuso. Al liceo classico andavo bene, non potevo lamentarmi. Avevo, però, bisogno di trovare un amico vero, non semplici compagni per uscire la sera. Mi ero preso una cotta per una ragazza, ma solo la scoperta di un nuovo orizzonte mi ha reso davvero contento. E alla fine, mi sono scoperto più innamorato dei miei compagni innamorati».
Don Rava è diventato molto famoso dopo lo scambio di opinioni su internet avuto con Fedez, scambio che si concluse con il blocco del profilo del sacerdote da parte di Fedez. “Il fatto che la mia mentalità possa essere diversa da quella di Fedez non dovrebbe essere un problema. Lo diventa se si impedisce a chi la pensa diversamente di dire la propria o non lo si ascolta. Così la diversità non diventa ricchezza, come invece potrebbe e dovrebbe essere” scrisse il giovane prete l’anno scorso, durante la polemica con il rapper milanese.
Don Rava arrivò anche ad un passo dalla partecipazione al Grande Fratello VIP, ma sostiene che mai ci sarebbe andato. Il suo ruolo è un altro, quello di fare il Sacerdote. La sua vocazione non fu inizialmente ben accolta dai genitori, a casa pregava di nascosto anche dal fratellino, ma oggi la storia è diversa. Parlando della sua Ordinazione in Duomo dice “quando mi sono prostrato a terra davanti al Vescovo e ho “lasciato tutto”, la mia vita si è come riavvolta.”
Oggi Don Rava continua ad usare i social network, (su instagram ha 141 mila followers) ma non più come prima; se prima i video sostituivano gli incontri fisici, adesso che è invitato da scuole e parrocchie e che ha potuto riprendere la normale attività in Oratorio, gli incontri sono tutti in presenza e i social servono solo da grancassa per spingere i ragazzi a vivere una esperienza diversa. “Vieni e vedi” scrive Don Rava, rivolto agli adolescenti che, come lui alla loro età, possono sentirsi incompleti o inascoltati.