– Sembrerebbe trattarsi di donne provenienti dall’Est Europa e dall’Africa, approdate a Varese da altre città lombarde. I due dormitori varesini sono pensati per ospitare le persone in difficoltà di sesso maschile. «Per ora tra i nostri di Varese non abbiamo ricevuto richieste di alloggi dedicati alle donne» spiega l’assessore ai Servizi Sociali,
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« I posti letto aperti in città sono sufficienti a accogliere i senza tetto di Varese che vogliono farsi aiutare. Se poi ci sono persone che arrivano a Varese da altre città italiane in cerca di un letto e un tetto sopra la testa, chiedo ai vari volontari di indirizzarli ad esempio su Milano: li ci sono ancora circa 200 posti letto liberi nei dormitori. Purtroppo, non possiamo aiutare tutti: è anche giusto dare la precedenza a chi vive sul territorio di Varese e chiede di essere aiutato».
La città di Milano, infatti, è in grado di ospitare duemila persone tra senza tetto di “professione”, nuovi e vecchi disoccupati ormai rimasti senza alcuna prospettiva di ripresa. Di questi duemila posti letto, 200 sono ancor liberi. «Inoltre, la Giunta Pisapia ha fatto la scelta di dare un letto a tutti, anche a coloro che sono sprovvisti di permesso di soggiorno».
A Varese, per accedere ai due dormitori comunali di cui uno gestito dagli Angeli Urbani,
è necessario intanto possedere un regolare permesso di soggiorno.
Il rifugio situato nell’ex Chalet Martinelli ha anche un regolamento a cui attenersi, che aiuta i volontari ma anche gli stessi ospiti a una convivenza pacifica: non si possono portare alcolici, non si deve essere sotto l’effetto di droghe, non si possono portare con sè coltelli o altre armi.
«Si evitano così le risse, e anche le persone che sono ospiti all’interno si sentono più sicure». Potendo, con un minimo di serenità, rimettere insieme i cocci e cercare un nuovo lavoro e una nuova casa.