MILANO, 27 FEB – La Procura di Milano, dopo che avrà avuto tutta la documentazione medica sul caso, chiederà di effettuare una perizia psichiatrica sul 39enne italiano di origine marocchina che il 18 febbraio, verso le 2.30, ha travolto con la sua auto, alla barriera autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano, la macchina con a bordo due donne, Laura Amato, 54 anni, e Claudia Turconi, 59 anni, morte nello schianto.
L’uomo, intanto, è stato trasferito dal reparto di psichiatria del San Carlo di Milano all’ospedale di Piacenza. L’accertamento psichiatrico sarà utile per valutare la capacità di intendere e di volere, ma anche la sua pericolosità sociale che, se venisse accertata, porterebbe all’applicazione di una misura di sicurezza.
Il 39enne, indagato per omicidio colposo plurimo e risultato positivo a benzodiazepine e cannabis, era in cura dal ’95 con diagnosi di “disturbi psicotici”. Il 16 febbraio ha avuto una crisi e la moglie gli ha suggerito di andare in ospedale per farsi prescrivere dei farmaci. Ospedale di Piacenza dal quale se ne è andato. Stando agli accertamenti del pm Paolo Filippini e della Polizia stradale di Novara, è ricomparso il giorno dopo all’aeroporto di Malpensa, dove avrebbe voluto prendere un volo con destinazione Marocco.
Vedendo le sue condizioni, gli operatori hanno chiamato un’ambulanza e il 39enne è stato portato all’ospedale di Gallarate, ma anche da là se ne è andato. Ha chiamato un cugino e si è fatto portare a riprendere la macchina a Malpensa. Il cugino gli ha consigliato di raggiungerlo a casa sua, ma l’uomo ha detto che era stanco. Si sarebbe fermato in una piazzola di sosta e poi ha ripreso a guidare fino allo schianto a circa 150 km/h senza frenare.