Dopo Google in Italia tocca a Facebook in Germania e Svizzera


Ginevra, 24 mar. (Ap)
– La privacy resta il nervo scoperto tra autorità europee e giganti internet americani. Ora tocca anche ai social network, come Facebook: è giusto che utenti totalmente ignari, e che magari non sono neppure iscritti a questi portali internet, si vedano piazzare online, visibili a tutti, fotografie in cui vengono ritratti o dati personali, come l’indirizzo? A sollevare la questione con indagini formali sono le autorità di Germania e Svizzera, circa un mese dopo che un altro caso – stavolta in Italia con la condanna di alcuni dirigenti di Google per un filmati messi online – avevano acceso il dibattito sulla contrapposizione privacy-libertà tra le due sponde dell’Atlantico.

Le autorità di garanzia sulla privacy di Svizzera e Germania hanno intanto chiesto a Facebook di chiarire sulla base di quali parametri consenta agli utenti di piazzare, sui loro rispettivi account, immagini e altri dettagli di persone non iscritte al portale stesso. Eventuali cambiamenti di regole che dovessero scaturire da queste indagini potrebbero alterare drasticamente le modalità di operare dei social network, ma anche della stessa Google con sul controllato YouTube, il sito su cui si possono pubblicare video. “Per come sono organizzati al momento, chiunque può pubblicare qualcosa che riguardi una terza parte semplicemente dichiarando di averne il consenso”, ha spiegato ad Associated Press il direttore dell’authority elvetica, Hanspeter Thuer.

Le indagini sono alla fase preliminare e le società interessate assumono atteggiamenti cauti. Il responsabile della policy di Facebook, Richard Allen assicura che il social network intende rispettare le normative dei vari paesi. Il direttore della privacy di Google, Peter Fleische ha detto di esser ancora “frastornato” per la condanna subita in Italia, e avverte che sottoporre a veto tutto il materiale postato dagli utenti sarebbe molto costoso, perché si tratta di una immensa mole di dati.

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