Pedemontana, il giorno delle polemiche. Il governatore Roberto Maroni ribadisce il suo «ottimismo» sulla pronuncia del Tribunale in merito all’istanza di fallimento, ma Pd e Legambiente lo attaccano. «Scarica le colpe su Roma ma non è stato capace di risolvere la questione» attacca . «Il completamento dell’Autostrada? Lo pagheranno i cittadini lombardi con l’addizionale regionale» pronostica .
In attesa che si pronunci il Tribunale di Milano, dopo che il collegio guidato dal Giudice si è riservato di decidere alla luce dei fatti nuovi intervenuti (il rinnovo del prestito ponte da parte del pool di banche e la garanzia messa in campo da Regione Lombardia a copertura del mutuo), il “caso Pedemontana” infiamma il dibattito politico regionale. Il presidente Maroni ieri ha insistito nel proclamare fiducia: «L’impegno è di completare il progetto di Pedemontana.
Il presupposto è che questa richiesta di fallimento venga archiviata altrimenti si blocca tutto. C’è stata l’udienza in tribunale, non è ancora definita la questione, però siamo ottimisti perché mi pare di poter dire che ci sono tutte le condizioni perché la richiesta di fallimento venga respinta – le parole espresse ieri dal governatore lombardo – Completare Pedemontana è un nostro impegno, non appena si chiuderà questa vicenda che ha bloccato l’attività della società per cinque o sei mesi e anche gli investimenti della Regione. Ci auguriamo che, non appena il tribunale si pronuncerà, il governo dia finalmente il via libera al secondo atto aggiuntivo, necessario per continuare l’azione e l’attività della società Pedemontana».
Su questo aspetto, è polemica con il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri, che attacca Maroni: «Basta con le scuse! Maroni ancora una volta scarica sul governo quello che non sa risolvere. Sono due anni che la Regione deve chiudere la vicenda e non è capace. Mi chiedo con che faccia vada poi a Roma a chiedere l’autonomia sulle grandi infrastrutture di trasporto, visti i risultati». Non si fa attendere la replica del governatore: «Non ho scaricato nessuna colpa, ho solo riportato un dato di fatto: da un anno e mezzo il governo deve firmare il secondo atto aggiuntivo per Pedemontana, approvato dal Cipe e dal ministero delle Infrastrutture. È sul tavolo del Mef che non lo firma, non riesco a capire perché. Ho un’ottima collaborazione col ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che è del Pd, forse Alfieri non lo sa, ma il fatto che il Mef non firmi è un dato di fatto. Se Alfieri mi da una mano a risolvere il problema gliene sarò grato, però diciamo le cose come stanno, il resto è la solita propaganda che lascio a chi non ha di meglio da fare».
Ma per il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia Dario Balotta, «non basterà la trasformazione del prestito ponte di 200 milioni in un mutuo per togliere le castagne dal fuoco alla Pedemontana». Secondo l’esponente ecologista, infatti, «la Regione dovrà mettere mano al portafoglio per la ricapitalizzione della concessionaria, finora sempre respinta dal mercato finanziario, rendendo così palese che l’autostrada verrà pagata dai lombardi con l’addizionale regionale, dopo aver consumato inutilmente 1,2 miliardi di euro di contributi statali. La dimostrazione plastica del fallimento del “project financing”».