Il Varese non è riuscito a salutare la serie B senza sconfitta. Ma la battaglia che conta è quella che si disputerà questa settimana, perché c’è in ballo il futuro della società.
Il countdown è partito. Entro venerdì (si spera anche prima), il direttore generale Beppe D’Aniello attende la decisione del gruppo italo-svizzero che sarebbe intenzionato a rilevare il club biancorosso.
Cauto ottimismo. La speranza che veleggia in via Manin è giustificata dai continui contatti intercorsi anche in questi giorni tra i commercialisti delle due parti. Ma fino a quando non arriverà l’ok definitivo, è impossibile sbilanciarsi. Dura ormai da un mese lo studio e l’analisi
dei conti societari da parte della cordata interessata al Varese. Quello che “spaventa” non è il debito nei confronti dell’Erario. I 6,5 milioni che la società deve allo Stato sono già stati infatti rateizzati, e andrebbe fatto “solo” un piano di ristrutturazione. È invece il debito sportivo quello che va sanato con la maggiore urgenza, anche perché altrimenti non sarebbe possibile l’iscrizione al campionato di Lega Pro.
Corsa contro il tempo. Le scadenze da rispettare sono molto stringenti: il 25 giugno si deve ottemperare all’iscrizione al campionato e versare gli emolumenti Enpals e l’Irpef sino al mese di aprile compreso. Il 30 giugno sarà la volta della fidejussione di 400mila euro da versare, ed entro il 1° agosto andranno pagati gli stipendi e i contributi dei mesi di maggio e giugno. È pur vero che con l’approdo in Lega Pro, il Varese potrebbe comunque contare su un cuscinetto che la serie B garantirebbe alle retrocesse. Questo cuscinetto, insieme alle entrate derivanti dal calciomercato, porterebbe a un “tesoretto” di 2,5 milioni. Ma anche a causa delle ultime due scadenze non rispettate, la squadra partirebbe comunque con un handicap di 2 punti in classifica.
Il piano B. Dovesse saltare l’opzione italo-svizzera, sarebbe praticamente impossibile per il Varese iscriversi in Lega Pro. A quel punto, il salvagente che potrebbe tenere a galla il calcio varesino si chiamerebbe comma 10 art. 10 delle Noif. In base a questa norma, che lo scorso anno permise al Padova di non sparire (anzi, di rinascere), una città che abbia una società nel calcio professionistico e che non riesca a iscriversi al campionato, potrebbe chiedere, tramite il sindaco, l’ammissione di una nuova e diversa società o alla serie D (con un pagamento una tantum di 300mila euro) o all’Eccellenza (sborsando 100mila euro). Tutto dipenderà dalla presenza o meno di una cordata disposta a investire questi soldi e poi garantire un futuro al club e alla squadra.
Nostalgia canaglia. Venerdì sera, intanto, si è chiusa la regular season del campionato di serie B. Alcuni verdetti erano già noti, Carpi e Frosinone promosse in serie A, Brescia e Varese retrocesse in Lega Pro, gli altri sono stati emessi dopo 90 minuti di emozioni allo stato puro. Dopo 7 anni in Cadetteria, il Cittadella lascia la B e non sarà più Foscarini a guidarla dall’agosto prossimo (il tecnico si è dimesso).
Come previsto, saranno Entella e Modena a giocarsi il playout per evitare la retrocessione: i liguri non sono riusciti nell’impresa di sbancare Crotone, mentre i canarini hanno fallito il blitz di Latina. Salve in extremis Ternana, Crotone, Latina, Pro Vercelli e Catania. Definita anche la griglia dei playoff. Vicenza, Bologna, Spezia e Perugia difendono la posizione conquistata prima dei 90 minuti conclusivi, e faranno loro compagnia Pescara e Avellino, non il Livorno battuto nettamente proprio all’Adriatico. Il programma. Playoff, turno preliminare gara unica (martedì): Perugia-Pescara (ore 18.30), Spezia-Avellino (21). Playout: Entella-Modena (sabato 31 maggio ore 18,30), Modena-Entella (sabato 6 giugno, ore 18.30).