SESTO CALENDE Matteo Manfredi ce l’ha fatta. Il velista sestese di 19 anni che domenica 16 maggio nel corso di una regata sul Lago Maggiore era rimasto vittima di un incidente nautico, ore è fuori pericolo e le sue condizioni migliorano progressivamente. La caduta in acqua in seguito allo scuffiamento della sua imbarcazione e i minuti trascorsi sotto lo scafo, privato dell’ossigeno, pare non abbiano lasciato conseguenze. In coma da diversi giorni, sabato il ragazzo si è
svegliato. «Sabato ha iniziato a riprendere conoscenza e ci ha riconosciuto» racconta il papà Roberto con una nota di commozione. «Era agitato. Poi domenica lo hanno stubato e ha parlato: lentamente, ma con assoluta proprietà di linguaggio». I successivi esami hanno confermato che Matteo non ha riportato danni al sistema nervoso e che le sue capacità neurologiche sono integre. «Ieri (lunedì) lo hanno trasferito dal reparto di terapia intensiva a quello di medicina».
Matteo ha ancora qualche difficoltà respiratoria ma il peggio è passato, e i familiari possono tirare un sospiro di sollievo. Ora dalle pagine del nostro quotidiano il papà vuole ringraziare tutti coloro che sono stati vicini alla sua famiglia e che hanno pregato e fatto il tifo per suo figlio. «Un grazie va ai soccorritori del Circolo della Vela di Ispra, degli ospedali di Angera e di Varese, al personale dell’elisoccorso. Hanno dimostrato grande abnegazione e sensibilità. Un ringraziamento va poi a tutti i sestesi, ai compagni di Matteo, ai professori per la grande attenzione e vicinanza che hanno dimostrato alla nostra famiglia».
A fare il tifo per Matteo c’erano anche gli amici scout e il presidente Agesci Giorgio Infante, che hanno organizzato anche momenti di preghiera per lui. «Un ragazzo dai mille interessi» lo descrive Giorgio. «Anche su Facebook abbiamo parlato di lui e c’è stata grande partecipazione da parte dei suoi amici. È stato bello: una comunità che si è incontrata». Gioia anche fra i “compagni di vento”. Nella home page del sito internet del Circolo della Vela di Ispra campeggia un articolo, intitolato «Matteo c’è!», redatto dal presidente Massimo Della Torre, che ricorda i terribili momenti vissuti ma soprattutto festeggia la ripresa del giovane. «Fin dai primi istanti abbiamo costituito un’unità di crisi, per tenerci in contatto con i familiari e il medico sociale e diffondere le notizie su Matteo. Non abbiamo mai perso la speranza. Sabato, quando abbiamo saputo del suo risveglio, per noi è stata la giornata più importante di tutti i trent’anni di attività del Circolo. La salvezza di un’amico è un fatto di portata incomparabile, che va oltre qualsiasi successo sportivo». Un grazie da parte della famiglia va anche a loro. «Avevamo fortunatamente uno schieramento di imbarcazioni di soccorso e di medici che sono subito intervenuti» dice Massimo «così l’abbiamo preso in tempo». Gli amici non vedono l’ora di riabbracciare Matteo sulla spiaggia del CVI. «È cresciuto al Circolo e qui ha fatto esperienze agonistiche importanti». Allora: buon vento, Matteo!
b.melazzini
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