Non solo Gianmarco Pozzecco. Il consiglio comunale di Varese si esprimerà anche sulla proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Dino Meneghin.
Due campioni, due simboli di una grande squadra, vanto e onore della Città Giardino, che meritano di essere celebrati con il giusto riconoscimenti che i varesini possono dare loro.
La proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Meneghin sta venendo portata avanti da un gruppo di consiglieri bipartisan, che vede come primo firmatario il presidente del consiglio comunale Stefano Malerba. Oltre a lui tra i promotori troviamo il capogruppo del Pd Luca Conte.
«Prima di Natale voglio organizzare una cerimonia qui a Palazzo Estense – spiega Malerba – per conferire in contemporanea il tributo ad entrambi i campioni. Sono esponenti di generazioni diverse, ma hanno rappresentato tutti e due tantissimo per la città».
Il tributo a Pozzecco era stato proposto dal consigliere comunale della Lega Nord Marco Pinti, ed aveva subito ricevuto un’ampia condivisione da parte di tutti i gruppi consiliari. Sulla sua proposta di cittadinanza onoraria si andrà al voto durante la seduta del consiglio comunale convocata per questa sera. Mentre il voto sul riconoscimento proposto per Dino Meneghin verrà messo all’ordine del giorno di una delle prossime sedute, dal momento che tra la formulazione della proposta, che è stata appena avanzata, e la sua discussione in consiglio serve un certo periodo di tempo per motivi tecnici.
In ogni caso, sempre questa sera, il documento per Meneghin verrà fatto girare tra i banchi dei diversi gruppi per raccogliere le firme e registrare la condivisione sull’argomento. Che sarà certamente, come nel caso di Pozzecco, molto ampia.
Anche perché la figura di Dino Meneghin non ha bisogno di presentazioni: classe 1950, originario di Alano di Piave, è approdato alla Pallacanestro Varese nel 1966 e con essa ha vinto 7 scudetti, 5 Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe, 4 Coppe Italia e 3 Intercontinentali, entrando in ben tre Hall of Fame (quella mondiale, quella Fiba e quella italiana).