Su e giù dal palco con Marina De Juli. Venerdì 17 ottobre, alle 21, l’attrice varesina sarà alle Cantine Coopuf, in via de Cristoforis 5 a Varese con lo spettacolo che ha scritto e interpretato: “Allegra, signora fame”. Domenica 19, invece, condurrà uno stage su “L’attore, il pubblico, la situazione nel teatro di Dario Fo e Franca Rame”.
«È uno spettacolo tratto da un racconto che ho scritto nel 2005. Anni dopo l’ho trasposto in maniera integrale», racconta l’attrice, che ha messo insieme una narrazione che va dall’amaro al grottesco, ma sempre venata di ironia.
Grazie a un intenso lavoro di ricerca, di documentazione e d’incontro con fonti dirette ha così preso vita un mondo aderente alla realtà del protagonista: «Un bambino che, tra il 1928 e il 1945, cresce nella bassa milanese da emigrato dalla bergamasca con famiglia, alla ricerca di fortuna».
Una vicenda inventata che si appoggia sulla verosimiglianza di personaggi e luoghi e sulla stringente realtà storica. Racconta di immagini di atroce poesia rurale e industriale, di risaie, di ricchezza e fame, di guerra, di canti popolari, di viottoli immersi nella nebbia “burlona”, e soprattutto di gente qualunque che ha fatto la storia, una storia di lotte quotidiane vissute con passione e semplicità, dolore e ironia.
«Era un periodo particolare, legato all’idea della guerra – ricorda – ma nonostante questo lo spettacolo è, spesse volte, in chiave ironica, proprio perché il tutto è visto attraverso gli occhi di un bimbo che sta crescendo, dai 5 ai 16 anni. Si raccontano la nostra storia e la quotidianità di quell’epoca, spesso tanto diversa dalla nostra ipertecnologica società moderna, dove tutto è diventato piccolo e vicino».
Le Cantine Coopuf saranno anche teatro di un seminario di un giorno intero dedicato ad una storica coppia del teatro che Marina De Juli ha avuto la fortuna di conoscere da vicino e con la quale ha lavorato a lungo.
«Ogni tanto mi capita di tenere questo tipo di stage – dice – Ho lunga esperienza, quasi un ventennio, nella compagnia di Dario Fo e Franca Rame, di cui dieci anni in maniera totale. Sono un po’ considerata, con altri, erede del loro lavoro in ambito teatrale».
Il laboratorio, aperto a tutti, partirà dalle tecniche fondamentali per l’attore: dalla voce alla gestualità funzionale ed essenziale, dall’interazione con gli altri in scena all’uso di dialetti e suoni onomatopeici.
«È un seminario pratico. Non andiamo ad analizzare tanto le loro figure, bensì il loro modo di fare teatro: dal come affrontarlo alle situazioni, dalle giullarate a mimo e antimimo. Fo è l’antimimo per eccellenza: può mostrare tutto il mondo semplicemente accennandolo. È davvero un tipo di teatro molto particolare. Lo scorso anno – rivela – mi hanno invitato alla Sorbona di Parigi a fare uno stage di questo tipo, quest’anno a Liverpool. Ciò che impressionava studenti e attori francesi e inglesi era conoscere un tipo di teatro in cui parola e comunicazione sono fondamentali, strano e diverso dal loro metodo di immedesimazione e legato alla psicologia».
Per informazioni e prenotazioni: tel. 339.6177718, email [email protected].